Merito di Buffon, che respinge (beffardamente) un rigore (dubbio) di Denis. Davanti, invece, ci pensa sempre Carlitos (nuova doppietta per Tevez), con primo ausilio di Morata. Contro i nerazzurri più frenetici che concreti, “Madama” compie così la quinta prova di forza consecutiva. Domenica, lo scontro diretto con la Roma promette emozioni.
Per Allegri, il turnover è cosa lontana: Morata è un bluff, dall’inizio Llorente al fianco di Tevez, con Pogba di nuovo a saltellare al centro. Atalanta con Gomez ad assistere Denis ed il “bianconero” Boakye primi oppositori della manovra ospite: Marchisio è praticamente marcato a uomo, ingabbiato. Ed il terreno di gioco è insidioso: Tevez e più di un compagno, come quelli della Fiorentina una settimana fa, devono cambiare scarpette.
Avvio veemente dei nerazzurri, animati da un Colantuono esagitato. La Juve è paziente e, con intelligenza, arriva ad offendere: al 17′, è Pogba a parare un tiro velenoso di Tevez, al culmine di un’azione prolungata. Sempre dell’argentino la prima conclusione in porta di “Madama” (26′): niente di che. Meglio la seguente: al volo su servizio di Evra, neutralizzato con un minimo di difficoltà da Sportiello.
I nerazzurri accusano il colpo e non arrestano la deriva. “Madama” sente la difficoltà avversaria e, come uno squalo all’odore del sangue, si lancia sulla preda. Al 41′, il raddoppio è sfiorato: Pogba svirgola da buona posizione, Llorente si avventa e per poco non anticipa in maniera vincente Sportiello. Al 45′, la grande paura per un presunto grave infortunio ad Ogbonna, rimasto senza sostituti: invece, è solo un dolorino e Bonucci lo manda letteralmente a quel paese.
Ripresa ad andamento lento, almeno fino al 55′. Poi, la fiammata improvvisa. Chiellini si fa sorprendere alle spalle dal fresco Molina (ma il tuffo dell’Under21 è molto sospetto): rigore. Una telecamera inquadra Buffon: si sfrega i guantoni, quasi smanioso di fare la sua parte dopo quattro giornate praticamente da spettatore. Con l’indice della mano sinistra addirittura mostra a Denis, suo avversario dal dischetto, che si butterà da quel lato. Lo fa e lo fa con il guizzo del campione: vantaggio difeso. Ma la Juve ha un campione assoluto anche davanti: ribaltamento, azione prolungata, pallone al limite a Tevez, tiro rasoterra nell’angolino alla destra di Sportiello. Raddoppio bianconero, strapotere bianconero.
La “Vecchia Signora” vince, ma non arresta la pressione, come se fosse sotto: impressionante. Colantuono perde le staffe ed il posto in panchina, allontanato. Tevez non sfrutta la corsa di Morata al 72′. Molina dà vita alle velleità locali: botta senza fortuna. Morata coglie quello che era nell’aria: cross di Pereyra, testa dell’ex madrileno. Primo di una lunga serie per Alvaro. Finisce così.
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[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.eu]
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