Dopo la pausa per le nazionali, la Roma si accinge a riprendere il suo campionato con l’insidiosa trasferta di Bergamo. Ad attendere i giallorossi ci sarà l’Atalanta, che detiene il record negativo di peggior attacco non solo d’Italia, ma di tutta Europa, con i gli appena 4 gol messi a segno in 12 giornate. Gli orobici si troveranno davanti una Roma capace di fare centro per 19 volte finora, con una media di 1.7 gol a partita. Tuttavia i nerazzurri, benché abbiano raccolto solo 0.4 reti a partita, non hanno creato certo poco lì davanti: 11.6 occasioni ogni 90 minuti, poco meno delle 13.7 romaniste. Occhio dunque, perché il difetto di Denis e compagni è nella precisione, non certo nell’inerzia offensiva.
Economicamente tra le due squadre non c’è partita: la rosa della Dea vale appena 57.35 milioni di euro, contro i 249.40 degli ospiti. Le età medie sono invece quasi equivalenti: 28.6 per l’Atalanta, 28 per la Roma. Poco da dire, poi, sulla caratura internazionale dei capitolini – che prestano alle nazionali 16 calciatori – rispetto a quella dei padroni di casa, che constano di appena 2 nazionali.
Quella che andrà scena sabato all’Atleti Azzurri d’Italia sarà l’Atalanta-Roma numero 52 in Serie A. I precedenti risultano piuttosto equilibrati, con 18 vittorie bergamasche, 16 romaniste e 18 pareggi. Ben diversa è la storia nel computo complessivo delle sfide nella massima serie: su 104 incontri la squadra di Garcia può vantare 50 vittorie, a fronte delle 22 dei ragazzi di Colantuono e dei 32 pareggi. Per ritrovare l’ultima vittoria della Roma sul campo dell’Atalanta bisogna tornare con la memoria al 24 febbraio 2013, quando i giallorossi si Andreazzoli si imposero per 3-2. Per ottenere i tre punti fu decisiva una splendida punizione di Miralem Pjanic da fuori area. Allora il portiere era Andrea Consigli, passato la Sassuolo, mentre sabato a difendere i pali orobici sarà Marco Sportiello, che fin qui è stato il migliore dei suoi con una valutazione complessiva del 7.1.
Non sono poche le operazioni di mercato concluse dai due club. Ben 14 dalla stagione 1938/1939 – quando Amedeo Amedei passò in prestito ai nerazzurri – fino all’ultima sessione di mercato, che ha visto il trasferimento di Marco D’Alessandro alla corte di Colantuono.
[Claudio Lollobrigida – Fonte: www.vocegiallorossa.it]