Atalanta, trattativa Donati: i retroscena passati e futuri

409 0

Da quando i tifosi sono venuti a conoscenza della trattativa per Massimo Donati, si sono scatenati molti commenti euforici nel Web, ma anche alcune imprecisioni, a cui è bene fare chiarezza.

Già nel 2008, Massimo Donati avrebbe voluto far ritorno a Bergamo, ma l’allora mister Gigi Delneri pose il veto sul giocatore. Si riprovò il giugno scorso, quando Donati militava ancora al Celtic e percepiva un ingaggio intorno ai 2 milioni di euro. Pur di tornare a Bergamo si sarebbe decurtato nettamente l’ingaggio e il costo del suo cartellino, il Celtic, era disposto a cederlo a costo di bancarella.

Bene, parlando con Osti, emerse subito chiaro che la dichiarazione:”Non prendiamo i cavalli di ritorno”, era una battuta di facciata per i giornali e tifosi. Non si spiegherebbero i ritorni di Vieri, De Ascentis, Doni stesso e tanti altri.

La trattativa moriva sul nascere per questioni economiche, ma non solo. L’Atalanta stava per definire l’ingaggio di Barreto, pagando il cartellino ben 6 milioni di euro, 5 in più del prezzo del cartellino di Donati. La domanda sorgeva spontanea: quei 5 milioni che risparmiavi sul cartellino di Donati, non potevi stornarli sull’ingaggio?

La versione ufficiale fu che la società non poteva sforare il tetto dei 450 mila euro. La Sampdoria offriva 750 mila euro, ma poi si ritirò dalla trattativa. L’unica squadra che volle fortemente Massimo Donati, fu il Bari di Ventura. Arrivò con un offerta concreta di un milione, più 4 anni di contratto. In quei giorni Massimo si consultò a lungo con gli amici e parenti, prima di scegliere un Bari su cui incombeva un grosso punto di domanda. Poi sappiamo tutti la stagione trionfale affrontata dai galletti e il buon campionato disputato da Donati.

Va bene essere legato ad una maglia e ad una città, ma venire a fare beneficenza, non è professionalmente corretto ed è pure contropruducente.

PRESENTE –  Ora Massimo vorrebbe tornare, ma c’è una figura nel mondo del calcio che non ha colori e bandiere, se nonché l’unico interesse nei confronti del proprio portafoglio: non dimentichiamoci mai la figura del procuratore! Se il giocatori dichiara a microfoni spenti che vorrebbe tornare a Bergamo, qual ora si venissero a creare le situazioni giuste, c’è poi il procuratore che smentisce tutto per alzare la posta in gioco. Qui bisogna essere attenti e bravi a non calare le braghe di fronte a certe richieste, ma dall’altro far leva sulla volontà del giocatore di tornare.

Prima di snocciolare una possibile trattativa, bisogna porsi la madre di tutte le domande:”L’Atalanta ha ancora il tetto ingaggi in vigore?” Si? Allora scordiamoci Donati e a maggior ragione Bianchi che rimane, comunque, fuori mercato a prescindere (cartellino che vale 7-8 milioni e un ingaggio intorno ai 2 milioni).

POSSIBILE TRATTATIVA – Poniamo ora che l’Atalanta offrisse a Massimo Donati un ingaggio per la B intorno ai 650-700 mila euro (Costinha ne prendeva 750, Amoruso intorno ai 600), un contratto che lo faccia definitivamente restare a Bergamo fino a fine carriera (4-5 anni di contratto), più un premio salvezza e una casa -che a Percassi non mancano di certo- allora la trattativa con il giocatore partirebbe sicuramente molto bene. Poi c’è da sconfiggere le resistenze del Bari, magari mettendo sul piatto, soldi, più un giocatore (Talamonti, Valdes o Manfredini dati per partenti).

Ecco, così stanno davvero le cose, tutto il resto fanno parte del gioco della parti, il procuratore (i vampiri del calciomercato), il giocatore e la società Atalanta. Domani ci sarà un incontro tra Donati e il procuratore, l’Atalanta non deve assolutamente demordere se ha intenzione di portare a Bergamo il giocatore friulano, regalando un colpo di mercato clamoroso per il Percassi “Bis”. Una cosa però è bene sottolinearla. I tifosi non si aspettino giocatori da Champions league, l’entusiasmo dell’avvento di Percassi sta facendo perdere di vista la realtà delle cose.

Siamo in B, con una società dai bilanci non proprio allegri come si paventava dalla gestione precedente. Donati sarebbe un ottimo giocatore per la serie A, figuriamoci per la serie B. Accogliamolo con entusiasmo, soprattutto perché è un giocatore di quelli che a Bergamo si sente davvero a casa, vorrebbe tornare immediatamente ed è un gran tifoso dell’Atalanta. Vi può bastare?

[Luca Ronchi – Fonte: www.atalantanews.com]