Contro il Sassuolo rientrerà Denis, ma il problema di cercare un sostituto a gennaio o per il prossimo anno, resta tale.
“Chi avrebbe fatto panchina all’Atalanta?”, si dice spesso per giustificare il mancato intervento della società, ma un attaccante forte, molto forte, a basso costo e per di più sotto casa, l’Atalanta l’avrebbe trovato con Andrea Belotti ex attaccante dell’Albinoleffe e ora al Palermo. Un attaccante già in orbita under 21 che a Palermo gioca spezzoni di partita, ma quando li gioca è micidiale, segnando ogni volta che entra in campo.
Dal club seriano, i nerazzurri avrebbero potuto prenderlo a bassissimo costo, ma evidentemente, per gli addetti ai lavori e per gli stessi tifosi, o prendi uno da 5 milioni, sennò è scarso per forza.
Andrea Belotti, tifoso milanista che sogna di diventare l’erede di Pazzini in rossonero, aumenterà il suo valore di economico già nella prossima sessione di mercato, pare infatti che il costo del cartellino, sia lievitato già intorno ai 3,5 milioni per riscattarlo interamente (è in comproprietà tra palermo e Albinoleffe). Il tutto però, non è avvenuto, non tanto per questioni economiche o per valutazioni tecniche, ma per questioni di rapporti tra le due società bergamasche che, definire da Guerra Fredda è un eufemismo.
Per il bene di entrambe le squadre, è bene mettere da parte le questioni burocratiche-diplomatiche legate alle vicende stadio e si torni a collaborare sul mercato. In fin dei conti, Percassi e Andreoletti, non devono per forza parlarsi o incontrarsi per scambiarsi i giocatori, ci sono i dirigenti pagati e preposti per svolgere questo lavoro. Andrea Belotti serva da lezione per il prossimo futuro.
[Luca Ronchi – Fonte: www.bergamonerazzurra.com]
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