Il mercato di gennaio, è il periodo dove i tifosi sognano l’arrivo di qualche giocatore che possa dare la svolta alla stagione o consolidare quello che nei primi mesi di campionato già è stato fatto. Ma come sempre, si sentono pianti di allenatori e dirigenti che imputano gli scarsi risultati alla mancanza di investimenti. Non è un segreto che si spende poco e quel poco, molte volte, lo si spende pure male. Dico subito che appartengo al partito dei sognatori, di quelli che “odiano” la politica aziendale di una società sportiva a salvaguardia del bilancio, ma razionalmente, se penso alla situazione economica del nostro paese, è chiaro che il calcio non può permettersi certe spese stile Real Madrid con Bale.
Però, non sempre investimenti è uguale a risultati. Si pensi proprio al Real Madrid che non vince la Champions dal 2002 nonostante le spese folli di questi ultimi 10 anni, così come il Manchester City o altri club governati dai vari sceicchi. In carenza di soldi, si deve aguzzare l’ingegno, arrivare prima di altri su alcuni giocatori, costrursi una rete di osservatori sparsi in tutto il mondo che riescano ad intravedere in un “bambino”, un futuro campione. Le società, prima di spendere milioni per decine di giocatori che poi spesso finiscono in panchina, investano su una rete di talent scout all’altezza della situazione–
ATALANTA – Ma veniamo all’Atalanta, non esclusa da questa situazione di ristrettezza economica. Dovrebbe essere bravo Marino a riuscire ad allestire una squadra competitiva senza molte risorse finanziarie. D’altronde, se viene indicato come uno dei migliori dirigenti italiani, qualcosa dal cilindro, dopo tre anni di danni, dovrebbe cominciare a tirarlo fuori. E pronti via, arriva a Bergamo Benalouane dal Parma. Bravo? Sinceramente si è visto poco, ed è un centrale adattato al ruolo di fascia, scarso ad impostare l’azione, ma forte fisicamente. Lo vedremo.
MORALEZ – Voci, danno Moralez nel mirino del Velez, ma la società, almeno fino a giugno, non si priverà dell’argentino, come non cederà Bonaventura.
LIVAJA-DI LUCA-MARILUNGO – In uscita, dovrebbe esserci uno tra Di Luca, Marilungo e Livaja. Gli ultimi due richiesti dal Catania, ma è ipotizzabile che, prima di cederne uno ai siciliani, si aspetti la partita di fine andata che si disputerà a Bergamo tra due settimane. L’indiziato a partire è Marilungo, per mandarlo a giocare, ma Livaja, di fare altre 5 mesi in panchina, non ne ha la minima intenzione e pare abbia chiesto la cessione.
VICE DENIS, PIACE MEGGIORINI – In entrata, come vice Denis, si torna a parlare di Rolando Bianchi, destinato a lasciare Bologna. Su di lui Sassuolo e Catania. Piace Meggiorini del Torino che non trova spazio negli undici di Ventura.
HALLFREDSSON – A centrocampo, danno già per fatto un accordo con il centrocampista Hallfredsson del Verona. Le cose non stanno proprio così, anzi, fortunatamente a Zingonia, cominciano a nutrire dubbi sul centrale gialloblu. E hanno ragione!
LE PROMESSE DI PERCASSI – Infine, veniamo al discorso fatto da Percassi alla vigilia di Natale. Ha parlato ancora una volta di giovani, di crescita costante negli anni, di stadio e altre cose che i tifosi si sentono dire da 3 anni. La squadra di giovani, non si è vista mai quest’anno, salvo in Coppa Italia e poche apparizioni fugaci di Baselli e Kone. Il discorso, non mi appassiona, giochi chi meriti, indipendentemente dall’età, però, se si vuole progettare una squadra di giovani, o si faccia davvero, ma non a parole con Yepes, Scaloni e company. Lo stadio, ora che è entrata in vigore la legge per la loro realizzazione, con il divieto di costruirci case intorno, non avrebbe più scusanti per essere realizzato. Non ho mai visto nei paesi europei, degli stadi moderni, con intorno case. Lo stadio frutta con dei servizi ai tifosi all’interno della stessa struttura: bar, ristoranti, mega store ufficiale, bagni puliti e non latrine a cielo aperto. Se poi si vogliono creare aree commerciali, ben vengano, ma non si gridi allo scandalo per una norma passata con il divieto di cementificazione selvaggia.
Sul discorso di crescita progressiva, sinceramente, mi sembra più una decrescita negli ultimi tre anni. Non è un caso che l’Atalanta è la squadra che ha fatto meno punti di tutte nell’anno solare 2013. Per il mercato dunque, basta scusanti, se marino vuole restare a bergamo, è bene che cominci a fare qualcosa, perché il bilancio della sua gestione, è decisamente pessimo.
[Luca Ronchi – Fonte: www.bergamonerazzurra.com]