Avellino-Bologna 1-0: l’analisi del match

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logo-bolognaAVELLINO – Quella rimediata questa sera dal Bologna ad Avellino per 1-0 è una sconfitta bruttissima e pesantissima che complica e non poco il cammino dei rossoblù verso la promozione, perché è vero che la Serie B è un campionato interminabile e imprevedibile, ma è altresì vero che con appena sette punti nelle ultime sette partite non si può sperare di andare molto lontano. Quando la squadra gioca bene fa una fatica enorme a vincere, e quando gioca male viene sempre punita, insomma, il quadro della situazione è tutt’altro che roseo, considerando che, in attesa delle gare di domani pomeriggio, la classifica racconta di un settimo posto e di un Carpi a più nove.

Parlando in generale, come sottolineato tante volte, si può dire che Diego Lopez ha avuto il merito di amalgamare e rendere comunque competitivo per le prime (ma non primissime) posizioni un gruppo tutto nuovo, costruito tra mille problemi e senza un euro dal direttore Fusco in estate, e formato da alcuni giocatori effettivamente buoni che stanno rispondendo presente, da alcuni buoni sulla carta ma che sul campo non stanno affatto dimostrando il loro valore, e da altri che francamente non sono proponibili in una squadra che vuole lottare per salire immediatamente in A. Tutto sommato il Bologna ha un’identità e un gioco (soprattutto dopo il passaggio al 4-3-1-2), e in molte situazioni complicate ha dimostrato di avere anche carattere, ma a lungo andare i bassi cominciano ad essere più degli alti, le ombre più delle luci, e soprattutto i risultati non stanno dando più ragione al tecnico uruguaiano, la cui posizione appare sempre più in bilico. Non si subisce tanto ma alla fine si subisce quasi sempre gol, molte spesso in maniera evitabile, mentre là davanti si fa una fatica tremenda a buttarla dentro, specialmente con i due attaccanti attualmente titolari, Acquafresca e Cacia. In mezzo al campo, infine, non possono bastare solo i polmoni e il cuore di Zuculini, quando manca Matuzalem (pur con i suoi limiti) il giro palla si complica maledettamente, ancora di più da quando Buchel (forse il miglior giocatore dell’intera rosa) è stato costretto a fermarsi ai box per infortunio.

Poi c’è la partita di stasera, che pur nella sua bruttezza ci riconsegna un Bologna punito oltremodo su un campo ostico, contro un avversario aggressivo e battagliero, caratteristiche che in Serie B molto spesso fanno la differenza in positivo. Ai punti la vittoria doveva essere dei rossoblù, perché i miracoli non li fa Coppola ma Frattali, come al 40’ sul piattone da sottomisura del giovane Masina (che al 22’ ha sostituito l’infortunato Morleo, per lui si teme una seria distorsione al ginocchio sinistro), al 50’ sul diagonale di Acquafresca, e al 53’ sul sinistro in corsa di Cacia. Ma anche perché lo stesso Cacia al 14’ viene vistosamente trattenuto in area e l’arbitro Nasca lascia correre, al 58’ crossa in area trovando la mano galeotta di Visconti e l’arbitro Nasca fa cenno di proseguire, e al 73’ riceve una botta secca al costato da Pisacane a gioco fermo e l’arbitro Nasca non vede nulla, mentre negli ultimi quindici minuti espelle senza troppi tentennamenti Matuzalem (due gialli, al 6’ e al 76’ entrambi molto severi) e di Ceccarelli (in questo caso giustamente, all’80’, per un colpo da karate sul malcapitato Soumaré). Sul versante opposto, gli irpini si dimostrano squadra solida, ordinata e abile in contropiede, ma soprattutto cinica, perché il gol della vittoria (tocco di rapina di Pozzebon al 78’) arriva praticamente alla seconda vera occasione da rete, dopo quella capitata al 34’ sul destro di Castaldo e neutralizzata in bello stile da Coppola.

Insomma, dopo una serata del genere, da un lato probabilmente c’è la voglia di dare un taglio netto al passato, inaugurando la gestione Saputo-Corvino con un nuovo allenatore, dall’altra il pensiero che forse, con quattro-cinque innesti di un certo livello, anche il lavoro di Lopez potrebbe beneficiarne (senza dimenticare le rassicurazioni in tal senso arrivate per bocca dell’amministratore delegato Claudio Fenucci). Una cosa è certa: in un modo o nell’altro su questa squadra bisogna intervenire al più presto, perché continuando di questo passo la Serie A resterà soltanto un miraggio.

[Simone Minghinelli – Fonte: www.zerocinquantuno.it]