L’avvocato Mario Stagliano, ex vice capo dell’ufficio indagini della FIGC, è intervenuto ai microfoni di Tele Radio Stereo per commentare la sentenza di ieri legata a Calciopoli: “In quel periodo il mio ruolo era di vice capo dell’ufficio indagini della Federcalcio.
Poi mi sono dimesso perché rivestivo un compito di prestigio e delicato, e il fatto che non mi fossi accorto di nulla poteva voler dire che fossi o incapace o coinvolto. Ho scelto per questo di tirarmi indietro. Per dare una valutazione professionale, credo che i giudici abbiano ritenuto giustamente valido il teorema accusatorio, per cui hanno ritenuto che dagli atti emergesse l’esistenza di una cosiddetta “cupola” finalizzata ad alla frode sportiva. Non mi sembra di vedere grandi contraddizioni leggendo il dispositivo. Questo è un processo penale, per cui chi ha una pena superiore ai 3 anni potrebbe finire in carcere, ovvero Moggi e Bergamo. Ma è destinato a finire tutto in prescrizione: la frode sportiva non fa neanche in tempo ad arrivare al grado di appello. Rodomonti? Mi chiedo perché sia stato coinvolto in questo processo: ha sbagliato molto, ma da una parte e dall’altra. Non c’è un’intercettazione, nulla. Tant’è vero che non ha mai partecipato al processo, si è visto solo l’avvocato fare l’arringa. Fazi? Ha avuto un ruolo marginale, non ha alcun rilievo. Quindi non credo ci siano contraddizioni tra le loro assoluzioni e le condanne. Il daspo a Moggi? E’ una sanzione accessoria, non ne sono sorpreso. In epoca non sospetta io dissi che la Juve fosse fortunata ad andare in serie B con penalizzazione, perché la pena giusta sarebbe stata la C. Per Lazio e Fiorentina doveva esserci una pensante penalizzazione in serie A. Cosa mi aspetto? Tutti i condannati faranno appello, che alcuni otterranno la revisione processuale. Per il resto, non cambierà nulla”.
[Redazione Forza Roma – Fonte: www.forzaroma.info]
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