Non è piaciuta per nulla la prova del suo Cagliari a Milano, a un Davide Ballardini che si presenta in conferenza stampa voglioso di vedere un’inversione di tendenza: “Volevamo essere più aggressivi per non abbassarci e subire il loro gioco. Non ci siamo riusciti, abbiamo lasciato il Milan troppo libero di giocare. Non abbiamo messo in pratica le nostre migliori intenzioni: può capitare. Questa partita ci ha lasciato rabbia e dispiacere che cercheremo di sfogare nella gara contro la Roma, portando anche gioco e aggressività”, ha detto il ravennate.
Al S.Elia arriverà la Roma, che sembra aver assimilato credo e dettami del nuovo allenatore, ma che viene dal pari col Bologna e dalla scoppola in Coppa Italia contro la Juve. Ballardini non è d’accordo con chi parla di capitolini in difficoltà: “Vengono da un momento straordinario, ma sono convinto che se il Cagliari farà quel che sa fare, potrà metterli in difficoltà. Le chiavi di volta per noi saranno velocità e pressing. Ciò non toglie che la Roma sia una squadra piena di fuoriclasse: tuttora sono convinto che Totti sia il più forte giocatore italiano”.
Su Luis Enrique: “Ha portato in Italia le sue conoscenze. Per il nostro calcio è un arricchimento da studiare così come è stato in passato per altri tecnici stranieri come Eriksson e Mourinho”.
In attacco ci sarà dal primo minuto Pinilla. A maggior ragione dopo l’ottimo esordio meneghino. Ballardini frena però sull’alone di ‘salvatore della patria’ piovuto addosso al cileno: “Il Cagliari non deve dipendere da nessuno. Mauricio è un ottimo giocatore, ma le eccessive pressioni o aspettative sono solo dannose”.
Infine un nuovo appello alla tifoseria. Anche se lo stadio sarà ancora a mezzo servizio: “Abbiamo bisogno di loro. Vedere lo stadio vuoto per due terzi non fa piacere. Mi piacerebbe un Sant’Elia entusiasta, con il pubblico che possa sostenerci calorosamente dal primo all’ultimo minuto”.
[Fabio Frongia – Fonte: www.tuttocagliari.net]
