Quel qualcosa in più fare è chiaramente riferito al gol. Pare di capire che Bianchi difficilmente tirerà ancora i rigori… “Noi abbiamo una rosa di rigoristi. In questi casi il centravanti con un rigore se segna si sblocca e prende più sicurezza, in caso contrario va un po’ in crisi. Bianchi è un ragazzo molto intelligente e caparbio ed è proprio grazie alla sua caparbietà che ha fatto la sua bella carriera e continuerà a farla. Quindi lui, anche nelle difficoltà, rimane un giocatore per noi importante”.
Il problema del gol andrà comunque risolto in fretta, alla luce delle prossime partite, che saranno veri e propri scontri salvezza. “L’importante è creare le occasioni dal gol, e oggi il Bologna ne ha create diverse. Una volta creata l’occasione da gol bisogna anche trasformarla. Oggi ci siamo andati vicini, ma non basta”.
Come sta Kone? Quando è uscito sembrava molto arrabbiato. “Non sappiamo ancora cos’è. Forse è uno stiramento o una contrattura forte all’adduttore: la speranza è che non sia nulla di così grave ma lui ha sentito fastidio all’adduttore”.
Una nota positiva l’autorevolezza messa in campo: il Bologna ha giocato con il piglio di chi voleva fare la partita. “Si, la partita è stata fatta e condotta bene, quasi mai abbiamo concesso azioni pericolosi agli avversari. E loro sono una grande squadra: i punti in classifica se li sono guadagnati tutti, oltre ad essere una bella squadra hanno giocatori importanti. Il merito del Bologna è stato proprio questo: rimanere sempre squadra, quando si era in possesso palla creare gioco e creare situazioni importanti. É mancato il gol, che non è cosa da poco ma la prestazione è stata molto molto buona”.
Come valuta l’espulsione di Cristaldo e la sua prestazione fino all’espulsione? “Per quanto riguarda l’espulsione, dal vivo non mi sembrava che avesse tirato su il gomito per colpire l’avversario: dovrei rivedere le immagini per dire se ha fatto una sciocchezza o meno. Fino al’espulsione è stato molto bravo, ha giocato fra le linee, ha dato profondità, ha creato superiorità numerica perché spesso si liberava dell’avversario: fino all’espulsione aveva fatto una buona partita. Sottolineo che anche Kone era partito molto bene, fino alla sostituzione aveva fatto molto bene”.
Soddisfatto dallo spezzone di Ibson? “Ibson è un giocatore che quando la palla, la palla si accende. Con la palla è molto bravo, bisogna trovare continuità, saper fare le due fasi di gioco: è questo che dovrà ricercare. Non ci si può assentare mai, se si gioca in mezzo al campo ancora di più”.
Alla vigilia si poteva firmare per un pareggio, dopo invece resta l’amaro in bocca. Sulla strada della salvezza questa è una domenica positiva? “Si, è una domenica positiva. Rimane il disappunto per gli errori sottoporta, ma rimane una domenica positiva per la partita fatta e il risultato ottenuto”.
Come è stato affrontare il suo concittadino Mandorlini? “Ci conosciamo da 30anni. È una persona che ha vissuto e vive il calcio: ha dato un senso alla sua vita come ha dato un senso alla mia. Viviamo vicini, siamo nati quasi nello stesso quartiere e fa solo piacere vedere una persona che conosci bene e apprezzi avere soddisfazioni. É emozione, e un’emozione piacevolissima”.
[Cinzia Saccomanni – Fonte: www.zerocinquantuno.it]
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