Non pensare al passato ma guardare avanti: con questa filosofia il Bologna affronta questa sera la Roma, archiviando la pesante sconfitta dell’andata e cercando di ottenere una vittoria. Se nel girone di andata il Bologna è uscito dall’Olimpico schiacciato dai cinque gol della squadra giallorossa, ora ha la possibilità di giocarsi la rivincita al Dall’Ara. Non sarà una sfida facile, ma si sa che nel calcio certezze non ce ne sono.
“Speriamo che non sia una montagna così difficile da scalare ma d’altronde la Roma è una squadra fortissima, in particolar modo fra le linee e nei movimenti senza la palla” – sono le parole del mister Ballardini alla vigilia del match – “Da una parte è facile studiare una squadra come la loro perché rispettano molto un’idea di gioco ma dall’altra parte ci sono le difficoltà che si trovano nell’incontrare una squadra di spessore internazionale con grandi giocatori in rosa”.
Per il tecnico rossoblu, l’unico modo per riuscire a fare la partita è quello di curare ogni aspetto della gara dal primo all’ultimo minuto: “Sarà fondamentale essere compatti e aggressivi, giocare e ripartire subito, non dobbiamo pensare di fare una cosa sola ma di farne tante e bene” – sottolinea Ballardini – “Ciò che salta all’occhio della Roma è la sua qualità generale, sono fortissimi in ogni reparto grazie ai giocatori che li compongono e che sono straordinari nella forza, nella personalità e nella qualità. Siamo consapevoli di chi andiamo ad affrontare ma anche delle nostre capacità”.
Se nella Roma mancano Totti e Maicon, il Bologna dovrà fare fronte all’assenza di capitan Perez e Pazienza: “I due che si avvicinano di più alle loro caratteristiche sono Krhin e Friberg ma abbiamo provato anche Ibson per quel ruolo, l’ha fatto poche volte ma ha le caratteristiche per potere giocare davanti alla difesa” – afferma il mister che non si sbilancia sulla formazione – “Anche Lazaros e Kone possono giocare insieme da mezzale, sono due che non si risparmiano e sia il primo che il secondo hanno dimostrato oltre alla qualità di essere molto disponibili e impegnarsi tanto”.
Tornando su Perez, Ballardini dà la sua definizione di capitano: “Il capitano è un leader naturale, nasce con quelle qualità e magari col tempo le affini e le migliori. Uno può essere un capitano anche senza la fascia, a qualsiasi età, è un fatto di carisma” – dichiara l’allenatore – “Per quel che riguarda me, ritengo importante parlare con i miei giocatori perché prima viene la persona e poi il calciatore. Se conosci la persona hai poi in campo un confronto più vero, fa parte anche questo del nostro lavoro”.
Per quanto riguarda invece la dichiarazione dell’agente di Diamanti, Luca Puccinelli, che ieri a Sky Sport ha definito le parole usate da Ballardini qualche giorno fa sull’ex trequartista rossoblu “Poco eleganti”, il tecnico afferma chiaramente: “Non me ne frega nulla”.
Ultime battute ancora sul calcio giocato e sul fatto che a differenza delle passate stagioni il Bologna non sia ancora riuscito a battere una grande: “Non ho una spiegazione per questo, so solo che nelle tre partite fuori casa abbiamo fatto 4 punti e se da qui alla fine del campionato manteniamo la media va benissimo” – conclude Ballardini – “La Serie A è sempre più spezzata, le squadre forti sono sempre più forti e quelle medio piccole sempre più medio piccole. Insomma, il divario è sempre più accentuato”.
[Greta De Cupertinis – Fonte: www.zerocinquantuno.it]