Il Bologna, dopo questa sera, a suo avviso rischia seriamente la serie B? “Aspettando i risultati di domani e lunedì, attualmente siamo terzi nel nostro mini-campionato, a due punti dalla prima, che è il Chievo, a pari punti con il Sassuolo, anche se siamo messi peggio: questo, oggi, dice la classifica. Noi oggi volevamo fare risultato, volevamo vincere e i primi venti minuti sono stati molto ben fatti, a parer mio, poi un errore nostro ha permesso loro di andare in vantaggio e da lì si è complicato tutto, non ci sono più stati gioco, chiarezza, squadra e compattezza. In questi momenti, quando c’è una difficoltà, ti abbatti, e questo non devi succedere perché devi reagire”.
É stato comunque un segnale preoccupante. “Bisogna che pensiamo alla partita di domenica. É un segnale preoccupante, sì, molto, perché volevamo vincere e questo non è accaduto. Siamo molto dispiaciuti perché proprio ieri avevo sottolineato anche il comportamento dei tifosi, esemplare perché anche oggi ci hanno sostenuto dal primo all’ultimo minuto. Noi oggi volevamo fare una grande partita anche per loro, non ci siamo riusciti e questo è il più grande dispiacere che abbiamo. Per il campionato le speranze ci sono e ce ne sono ancora tante, considerando che l’obiettivo che abbiamo è quello di arrivare nei primi due posti del mini-torneo a cinque”.
Complessivamente è soddisfatto della prestazione di oggi? “I primi venti minuti molto bene, poi non siamo più stati squadra, c’è stata molta confusione e questo non deve accadere perché da squadra devi rimettere in sesto la partita e fare la partita. Invece è successo che abbiamo perso le distanze e preso subito il secondo gol, che ci ha piegato le gambe”.
Come è accettabile che una squadra che si gioca la vita non metta in campo più personalità? “Il momento è delicatissimo. Fai venti minuti moto bene, devi andare in vantaggio ma non vai in vantaggio, fai un errore e vai sotto, provi a rimetterla in piedi e con un tiro, deviato, vanno sul 2-0. Devi reagire con maggiore convinzione, chiarezza e da squadra. Però capisco però anche che sul 2-0, contro la Fiorentina, tutto si complica. Non vogliamo giustificarci assolutamente perché non è il caso, ma andare sotto 2-0 quando nei primi 20 minuti crei diversi occasioni da gol e non l’hai fatto, dà fastidio a chiunque”.
Come si rimette in piedi una situazione così complicata? “La rimettiamo in piedi col lavoro, la disponibilità e le nostre qualità. Io conosco solamente questi ingredienti, non ne conosco altri”.
Perché il cambio di Cech? “Ha chiesto il cambio Morleo, non ce la faceva più. L’unico cambio tecnico che abbiamo fatto è stato quello di togliere un difensore, passando a quattro, e abbiamo messo un attaccante in più. Krhin aveva la febbre, era sotto antibiotico e non ce la faceva più”.
Bianchi è stato provato per gran parte della settimana. Perché oggi ha deciso di puntare su Acquafresca? “A me spiace che non vediate l’allenamento, da un certo punto di vista, perché vi rendereste conto anche voi di come giocano i ragazzi. Abbiamo un paio di primi attaccanti, Bianchi e Acquafresca: la settimana ci ha detto che Acquafresca stava meglio di Bianchi e abbiamo valutato di far giocare lui perché ci sembrava stesse meglio di Bianchi”.
Prima ha elogiato il supporto dei tifosi. Sta pensando di riaprire gli allenamenti? “Prenderò in seria considerazione questo consiglio”.
Può essere utile usare il pugno duro con i giocatori? “Perché devi attaccare al muro dei ragazzi che comunque ce la mettono tutta? Io attacco al muro delle persone che hanno un atteggiamento sbagliato, hanno arroganza e non disponibilità e non soffrono per la squadra. Lì io mi arrabbio molto, ma non mi sembra di vedere questo tipo di atteggiamento, quindi per quale motivo?”.
Il Bologna sta soffrendo molto in casa. Può esserci qualche problema legato alle pressioni del Dall’Ara? “Io ho la convinzione di avere dei ragazzi seri e tutto per loro pesa molto: non sono dei menefreghisti e il dispiacere c’è”.
Conta di avere, da qui alla fine, Perez? “Perez aveva un problema al flessore: vedremo in settimana se riesce a recuperare. Questo è quanto, era in panchina ma non era utilizzabile”.
[Cinzia Saccomanni – Fonte: www.zerocinquantuno.it]
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