Barcellona-Milan 3-1: rossoneri coraggiosi, blaugrana superiori

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È finita. Come tutti i sogni, d’altronde: prima o poi ci si risveglia, e bisogna lasciare spazio alla realtà. La realtà parla di un Barcellona che nel doppio scontro, al di là di gol ed episodi, si è dimostrato superiore al Milan, stravincendo sul piano del possesso palla, delle occasioni da gol e del palleggio. Ma la realtà parla anche di un Milan coraggioso, che ci prova fino all’ultimo con orgoglio, e che non esce distrutto nei confronti stagionali con la squadra più forte del mondo. Insomma, il divario c’è, ma non è così abissale come si credeva.

Iniziamo subito con il dire che fare un’analisi tattica di questa partita è difficile, per non dire impossibile. Gli episodi ad inizio gara condizionano pesantemente l’assetto tattico delle formazioni, annullando ogni schema eventualmente preparato in allenamento: e quando viene meno la tattica, si sa, la differenza la fanno le individualità. Il Barcellona sciorina il solito possesso palla e gioco di squadra magistrale, controllando per quasi tutta la partita la sfera e mettendo in campo una media di 7, 8 scambi di fila riusciti in fase di possesso. Per rendere l’idea, al momento della sostituzione, Xavi Hernandez ha collezionato un 89% alla voce “passaggi riusciti”. La differenza sta tutta in questo: il Milan fatica tantissimo, sprecando molte energie nel recuperare il pallone, e quando riconquista la sfera non riesce mai a fare più di 3,4 scambi di fila senza poi perdere il controllo del pallone. Aggiungiamo a tutto questo il fatto che gli episodi non sorridono ai rossoneri [il primo rigore era netto, il secondo rigore appare discutibile, ma sa tanto di compensazione per quello non concesso all’andata su Sanchez], a dimostrazione che in aiuto dei rossoneri non arriva nemmeno il fattore c invocato alla vigilia; il risultato è una logica conseguenza di questo.

Nonostante tutto, a nostro avviso bisogna valutare nel complesso positiva l’avventura del Milan in questa Champions: nei due scontri dei quarti, infatti, il Barcellona ha segnato solo grazie a due rigori e una deviazione fortunosa quanto involontaria: alzi la mano chi pensava alla vigilia di non prendere nemmeno un gol su palla attiva che non fosse sporcato da una qualsivoglia deviazione sfortunata. Il nostro auspicio è che questa Champions quindi serva da trampolino per quella dell’anno prossimo: essendo arrivati ai quarti infatti, i rossoneri torneranno verosimilmente in prima fascia, evitando un accoppiamento difficile nei gironi, e se arrivassero finalmente primi in esso potrebbero sperare in una doppia sfida agli ottavi più tranquilla. Confidando nel mercato estivo, l’impressione è che questa squadra con qualche innesto di qualità nei settori giusti possa fare ancor più strada nella competizione europea. Senza perdere di vista questo finale di campionato, ovviamente.

[Alessandro Alampi – Fonte: www.ilveromilanista.it]