Il giorno dopo la chiusura del mercato, a mente fredda, il ds Guido Angelozzi, in conferenza stampa, ha parlato e spiegato il mercato del galletto, chiuso con il ‘no’ di Rinaudo e la conseguente crepa in difesa, dove la presenza di un altro difensore era necessaria: ‘Non è mio costume prendere giocatori tanto per prenderli. Rinaudo è stato un giocatore da noi seguito dopo aver perso Bonucci e Ranocchia.
Abbiamo confermato Andrea Masiello, preso Rossi, Raggi e Rinaldi. Dovevamo completare il reparto con un centrale. All’inizio avevamo puntato sul brasiliano Rhodolfo per cui avevamo avanzato un’offerta di 1.5mln di euro per la metà del cartellino ma non potevamo tesserarlo perchè extracomunitario.
L’unica possibilità sarebbe stata di cedere Rajcic all’estero. Cosa non accaduta per volontà del ragazzo. Allora abbiamo optato per un italiano, Rinaudo. Avevamo la sua firma anche se condizionata da alcuni opzioni del Napoli. Tuttavia, ci eravamo accordati per il prestito oneroso con diritto di riscatto della metà. Dopo le 15, ieri, è intervenuta la Juventus che non sapeva chi prendere. Hanno parlato con il ragazzo e quindi la decisione. Ripeto prendere un giocatore per accontentarsi non è nel mio costume. Non vorrei più trovarmi come quest’anno con giocatori in esubero”.
Questa la storia di Rinaudo e del suo mancato arrivo. Angelozzi poi continua: ‘Bisogna tener conto di tutta la campagna del Bari. A parte Rinaudo, credo che il Bari abbia lavorato bene confemrando i nomi chiesti dal mister e prendendo alcuni tasselli importanti. Mi ricordo del pessimismo che regnava, davano Barreto al Siviglia, Almiron al Napoli. Invece, abbiamo riconfermato i nove udicesimi dell’organico della stagione scorsa. Poi ci può stare che un giocatore si perde. Se poi analizziamo anche i giocatori fuori rosa, ne sono rimasti solo due. Ho mancato per il difensore, mi assumo le responsabilità. Ora non resta che rimboccarci le maniche e lavorare fino a gennaio’.
[Andrea Dipalo – Fonte: www.tuttobari.com