Bari: ennesima sconfitta, ma nessuna intenzione di mollare

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Non si disunisce dopo un avvio stentato e caratterizzato anche dal solito arbitraggio “genuflesso”; conquista il pari con l’ultimo arrivato, poi sale in cattedra e viene punito da un tiraccio da fuori area. Il Bari ancora all’asciutto, sempre più fanalino di coda, eppure ancora ad un passo dalla quota salvezza, che dista cinque lunghezze. Evitare che il campionato diventi un’estenuante via crucis verso un verdetto che sembra già scritto è tutto ciò che resta ad una formazione che è difficile inserire in una formula risolvente esatta, tante e tali sono le variabili che ne stanno condizionando il cammino.

Capitolo spogliatoio: bene ha fatto Andrea Masiello a concedersi una liberatoria “picconata”; da troppo tempo giocatori come lui, come Gazzi, come Gillet, che trascinano la baracca domenicalmente a prescindere dalle vicissitudini intorno, non sono giustamente elogiati a dispetto di altri che – per indiscutibili meriti e prodezze (si badi bene: dello scorso campionato) – continuano a fare passerella ed a concedersi diplomatici malesseri per non meglio precisate ed identificabili cause che li mettono fuori causa anche solo dopo un giro di campo di riscaldamento.

Capitolo innesti: Okaka, Glik e Rudolf non sono fenomeni, ma tutti e tre hanno già fatto sentire il loro peso specifico; dovessero recuperare Barreto, Salvatore Masiello e Almiron, a mister Ventura riuscirebbe molto facile il compito di gestire un parco giocatori che – allora sì – non avrebbe affatto da invidiare a formazioni anche lontane dalle secche della zona play out.

Capitolo ambiente: come col Lecce, anche quello con il Napoli è un derby che accende gli entusiasmi, che potrebbe iniettare adrenalina purissima in una squadra ed un ambiente che non ci stanno a darsi per vinti. Non ancora.

[David Giampetruzzi – Fonte: www.tuttobari.com]