Bari, il punto: ingranato il ritmo giusto

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Il Bari di questa stagione è nato sotto una cattiva stella, ma sembra tuttavia aver ingranato il giusto ritmo raggranellando una serie di risultati positivi da fare invidia a squadre partite con obiettivi di classifica ben più nobili. Quattro vittorie su quattro tra le mura amiche e una sola sconfitta, per giunta immeritata, in quel di Verona contro una squadra con obiettivo seie A dichiarato.

Un tecnico, Vincenzo Torrente, al secondo anno sconscutivo in terra pugliese che sembra aver individuato l’alchimia giusta tra “vecchio e nuovo”, una miscela vincente in una terra che notoriamente è affamata di calcio ma scettica e insofferente. Una società che si regge solo sulle proprie gambe grazie alle sapienti doti di due dirigenti compassati, Garzelli e Angelozzi, e un simbolo, Nicola Bellomo: limpido talento “made in Bari” e faro del centrocampo a disposizione dell’allenatore campano. Questa la formula magica di questo inaspettato inizio di stagione, e ne sono consapevoli non solo i tifosi ma soprattutto i tecnici, che negli ultimi giorni si sprecano in commenti al miele per la giovane formazione dei galletti pugliesi.

Nell’edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno a intervenire sul momento magico del Bari quattro tecnici navigati e grandi conoscitori del torneo cadetto. Tutti e tre consapevoli della forza e dei mezzi di una sqaudra, quella biancorossa, seria candidata alla lotta per i playoff. Ne è consapevole Gigi Cagni che consacra Torrente e i suoi ragazzi: “I galletti sono la vera rivelazione di questo primo scorcio di campionato. Il club è partito con diverse incertezze sul piano societario e, soprattutto, con la forte penalizzazione. Eppure, la squadra ha superato ogni ostacolo. Merito particolare va dato a Vincenzo Torrente. Ha conferito al suo gruppo carica agonistica e grande organizzazione. In più, mi piacciono moltissimo i due centrali di centrocampo: Bellomo è un talento vero, ma non sottovalutate Romizi: sa abbinare quantità e qualità”.

Giancarlo Camolese non nasconde la convizione che una giusta alchimia tra squadra e tifosi possa diventare una marcia in più decisiva: “La conferma di Torrente ha consentito di ottenere la continuità di un preciso progetto tecnico. Inoltre, vedo tra i galletti diversi giovani interessanti: Bellomo è destinato a ripercorrere la strada di tanti ragazzi di valore transitati in biancorosso. Senza scomodare un fuoriclasse come Cassano, penso ai variVentola, Sala, De Ascentis, tutti protagonisti di ottime carriere. Bari è forse la più grande piazza della B: se si crea lagiusta alchimia tra squadra etifoseria, il pubblico del San Nicola può rendere i pugliesi un avversario terribile per tutti”.

Bepi Pillon, di passaggio sulla panchina biancorossa nella stagione 2003/04 è convinto che lo spirito battagliero di questa squadra sia un ingrediente indispensabile per la categoria cadetta: “Malgrado la giovane età, vedo un gruppo maturo, coeso, voglioso di imporsi. Quando una squadra esprime certe doti, difficilmente si ferma. Ecco perché i biancorossi hanno tutte le carte in regola per approdare ai play off.”

Beppe Iachini, un esperto di promozioni: è salito in A con Chievo, Brescia e, nel torneo scorso, Sampdoria. “Il Bari non mi sorprende. Una piazza del genere in B è sempre da considerare tra le big. La società ha reperito giovani bravi e funzionali al gioco di Torrente. Bellomo è sulla bocca di tutti, ma spendo una parola per Iunco, uno dei migliori attaccanti della categoria. Penso che i pugliesi abbiano ormai passato il frangente più delicato del loro campionato: la penalizzazione è stata abbattuta brillantemente ed è solo un ricordo. La squadra ha entusiasmo e sta assumendo sempre maggiore consapevolezza dei propri mezzi. Perciò, la vedo tra le candidate ad un piazzamento di prestigio”.

[Francesco Minervini – Fonte: www.tuttobari.com]