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Bari-Latina: la presentazione

Nomen Omen. Si scrive Latina, si legge bestia nera. Che col nerazzurro i galletti non andassero d’accordo lo si era intuito già nel febbraio 1982, occasione in cui una discutibile decisione dell’arbitro Agnolin annullò un gol di Iorio nella sfida di vertice pareggiata contro il Pisa, salito poi in A con Verona e Sampdoria proprio a spese del Bari. Una tradizione sfortunata, ripetutasi anche nel doppio confronto coi pontini del giugno scorso, con Ostinelli e Pinzani a mettere la parola fine al miracolo biancorosso.

Ma la sfida col Latina non è stata solo sviste arbitrali. Perchè se l’Italia sta al gol di Wiltord, il Bari sta invece al gol di Ristovski, ex col dente avvelenato. Una triste verità che non ammette repliche. E aldilà delle polemiche, la formazione nerazzurra è stata comunque l’unica – da marzo in poi – ad opporre resistenza al ciclone Bari.

Alberti e Breda, due modi di pensare il calcio agli antipodi. Se il primo punta tutto sulla corsa, sullo spirito di squadra e sul sacrificio, il secondo lo fa sull’aggressività e sull’organizzazione difensiva, oltre che sull’essere cinici e spietati quanto basta per affossare l’avversario al primo colpo. In quattro confronti tra play-off e regular season si è sempre avuta la sensazione di assistere a partite a scacchi, dove chi sbaglia una mossa è il primo a pagare. Tutto si decide nei dettagli insomma, ed a soccombere sin qui è stato il Bari.

Adesso rieccole nuovamente l’una di fronte all’altra, appena sei mesi dopo. Con il ricordo dello spareggio – piuttosto amaro – ancora vivo nelle menti dei tifosi biancorossi, terminato con la qualificazione in finale dei pontini e l’addio al sogno promozione. Sei mesi che adesso sembrano quasi un eternità, pensando al delicato momento di entrambe le squadre: Bari a metà classifica a quota 22 punti, Latina terz’ultimo con 18. E la vetta si allontana…

Come spiegare queste involuzioni rispetto all’anno scorso? Dal mancato adattamento degli schemi di Mangia e Beretta, passando per i presunti errori in sede di mercato, si è detto di tutto su entrambe le compagini. Costrette poi al puntuale, e forse inevitabile, cambio in panchina: in Puglia arriva Nicola, a Latina c’è il gradito ritorno di Breda, il tecnico del sogno infranto. Il tutto sperando in nuovi miracoli.

Nonostante i buoni propositi, però, entrambe ancora faticano a decollare. Ma quella del San Nicola, ancora una volta, ha l’aria di non essere una partita qualunque. Non ci saranno i sessantamila di giugno a spronare il galletto, ma la voglia di rivincita è rimasta intatta. E poi, quale occasione più propizia di questa per dare una vera svolta ad un campionato sin qui deludente?

[Domenico Brandonisio – Fonte: www.tuttobari.com]

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