Come cambia volto la squadra con il nuovo allenatore?
BARI – In casa Bari è da poco iniziata l’avventura di Davide Nicola. Il tecnico piemontese, presentato in tarda mattinata alla stampa, ha subito messo la tuta dirigendo i lavori della squadra, attesa sabato dalla sfida contro il Trapani al San Nicola.
LAVAGNA TATTICA – Quali saranno le variazioni tecnico-tattiche che adotterà il nuovo mister? Cosa resterà dei dettami di Devis Mangia? Per capire quali potranno essere gli interventi che l’ex Livorno cercherà di apportare alla formazione, è giusto ricordare quello che è sempre stato il credo calcistico di Nicola, tecnico flessibile ma da sempre legato – con convinzione – al 3-5-2.
Nella sua fortunata avventura livornese (finita male ma solo dopo l’ottima promozione in serie A), Nicola ha saputo proporre anche il 4-3-3, modulo già adottato dallo stesso Mangia nella sua breve esperienza in sella al galletto. Visti i tempi ristretti, e alla luce della difficoltà del prossimo incontro, è facile immaginare che il neo allenatore biancorosso non apporterà nell’immediato grosse modifiche alla formazione. Con il passare delle settimane, però, è probabile che l’ex Lumezzane proverà il suo caro 3-5-2. A quel punto, il problema più grande potrebbe essere rappresentato dagli interpreti. Al Bari attuale, infatti, mancano esterni capaci di adattarsi al centrocampo a cinque. Sabelli e Calderoni potrebbero farlo ma, viste le loro naturali predisposizioni, si rischierebbe di avere poca qualità in fase di spinta. Stesso dicasi per tutti quei laterali offensivi presenti attualmente in rosa come Galano, Stevanovic, Stoian e Wolski (che tanto esterno non è). Per loro varrebbe il discorso inverso fatto per i due terzini: riuscirebbero a garantire più qualità in fase di spinta ma decisamente meno in fase di copertura e ripiegamento. Al mister piace proporre un gioco offensivo e a tutto campo, ma necessario resta l’equilibrio e la solidità in fase di non possesso.
E che dire dei tre difensori centrali. Al Bari, almeno a quello targato Mangia, sono mancati proprio loro. In due, nella difesa a quattro, hanno fatto spesso danni. In tre cosa potrebbero fare di tanto meglio? Certo, le prestazioni della difesa dipendono molto dall’atteggiamento e dall’organizzazione difensiva dell’intera squadra, ma i difensori presenti in rosa non sembrano poter garantire sufficiente sicurezza.
Tutto tace a centrocampo, dove i soliti quattro si giocheranno tre (o due) maglie. Si tratta di Romizi, Defendi, Donati e Sciaudone, con quest’ultimo che potrebbe anche rivedere il suo modo di giocare. In un ipotetico 3-5-2, infatti, il numero otto potrebbe staccarsi dalla mediana per piazzarsi sulla trequarti. Potrebbe, anche se le caratteristiche tecniche del giocatore non sembrano idonee per giocare dietro le punte.
In attacco, poi, spazio a Caputo e De Luca, con la Zanzara che tornerà presto di moda. In fondo, se mister Nicola opterà per il doppio attaccante non potrà fare a meno dell’ex Varese, unica seconda punta di ruolo presente in rosa.
Il cantiere è aperto. Mister Nicola avrà modo e tempo per capire cosa fare per migliorare questa squadra, a secco di vittorie da un mese esatto. Una cosa sembra però chiara sin da subito: il tecnico – come dichiarato in conferenza stampa – vuole una squadra con le palle. Più chiaro di così…
[Andrea Dipalo – Fonte: www.tuttobari.com]