Inutile nascondersi: il Bari, stasera al San Nicola contro il Cittadella, ha un solo risultato a disposizione: la vittoria. Dopo aver raccolto la miseria di due punti nelle ultime quattro partite di stagione, intervallate dalla sconfitta contro il Genoa di Alberto Malesani in Tim Cup, la squadra di Vincenzo Torrente, falcidiata dalle assenze, contro la formazione granata non può davvero più sbagliare. Un’ulteriore passo falso, infatti, spalancherebbe le porte della zona retrocessione. Uno scenario inquietante, poco pronosticabile alla vigilia di un campionato che, seppur partito carico di problemi e difficoltà, non sembrava poter essere così duro e avaro di soddisfazionie per il popolo barese, sempre più depresso e vicino ad una crisi di nervi causa anche, e soprattutto, una situazione societaria devastante, ancora lontana da una possibile, e positiva, definizione.
Tanti i motivi che spingono il galletto verso i bassi fondi della classifica. Su tutte, la mancanza di un bomber di livello, di un’attaccante in grando di fare davvero la differenza. Certo, il gioco latita e la difesa, spesso, va in crisi, ma la mancaza di una prima punta di peso si sente, eccome. Inevitabile, quindi, tirare in ballo le deludenti performance di gente come Marotta, Caputo e De Paula, quest’ultimo auto-eliminatosi per infortunio. Al di là dell’impegno e della corsa, gli attaccanti biancorossi trovano con il contagocce la porta avversaria. Come se non bastasse, stasera contro il Cittadella, mister Torrente non avrà neppure la solita possibilità di scelta, essendo Marotta l’unica punta a sua disposizione. Già, proprio Marotta, lasciato in panchina nelle ultime settimane. Come ammesso dallo stasso giocatore ex Gubbio, bene ha fatto l’allenatore campano a ‘punirlo’, ad estrometterlo dall’undici titolare. Ora riconquistato, complici infortuni e squalifiche. Tocca al numero ventotto dimostrare di meritare nuova fiducia. Per farlo, però, oltre all’impegno, dovrà inziare a fare gol. Già da stasera.
[Andrea Dipalo – Fonte: www.tuttobari.com]