Dopo un’estate passata tra polemiche e contestazioni, tra trattative fallite e un calciomercato che stentava a decollare (tanto da indurre il precedente tecnico alle dimissioni) sembrava che fosse impossibile riuscire a fare meglio o quanto meno ad eguagliare i risultati ottenuti da Vincenzo Torrente nello scorso campionato. E invece questo gruppo ha sorpreso tutti, anche i più ottimisti. Non è facile battere a soli 3 giorni di distanza l’uno dall’altro due corazzate come Pescara e Palermo. Farlo annullandone la manovra e controllando per larghi tratti la gara lo è ancora di più.
A mister Roberto Alberti e al suo staff va dato atto di aver lavorato bene, a dispetto delle enormi difficoltà ambientali e societarie. La mano dell’allenatore c’è e si vede. Spesso le sue scelte, a sorpresa e per questo quasi mai prevedibili anche per chi segue assiduamente la squadra nell’arco di tutta la settimana, sembrano rivelarsi errate, quasi il frutto di una strategia tesa solo ed esclusivamente a disorientare l’avversario non dandogli punti di riferimento. Ci vuole coraggio a cambiare formazione dopo che si è reduci da due convincenti vittorie.
Ma alla fine, come è giusto che sia, è il campo a parlare. E il verdetto, anche con i rosanero, è stato favorevole ad Alberti. La chiave di volta, lo spirito di sacrificio della squadra e la duttilità di alcuni giocatori che forniscono lo stesso apporto a prescindere dalla posizione in cui vengono schierati. L’emblema di tutto questo è Daniele Sciaudone, miglior giocatore del Bari per la stagione 2012/13. L’impressione è che se continui a questi livelli ha buone chance di confermare il primato anche quest’anno. E di attirare l’interesse di molti club che militano serie A.
I risultati ottenuti in questo primo scorcio di campionato non potevano passare inosservati. Se ne sono accorti anche i tifosi biancorossi, sempre in rotta con l’attuale proprietà ma che ieri sono tornati al San Nicola a sostenere questo gruppo di giovani calciatori. Gli applausi generosi arrivati per tutti i 90′ e dopo il fischio finale sono il giusto riconoscimento per una squadra costretta a pagare colpe non sue.
La domanda che tutti si fanno adesso è: quanto durerà questo Bari? Il tecnico continua saggiamente a tenere i piedi per terra per evitare appagamenti e cali di tensione. Con tanti giovani in gruppo troppo entusiasmo potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio. Certo è che se nelle successive 4 partite (di cui 3 in trasferta) il Bari dovesse continuare a fare punti e macinare gioco allora si potrebbe seriamente iniziare a prendere in considerazione la prospettiva di arrivare tra le prime 8. La prossima partita, in casa di una Virtus Lanciano ancora imbattuta, seconda in classifica ed unica squadra ad aver subito meno gol dei galletti, si preannuncia difficilissima.
[Francesco Serrone – Fonte: www.tuttobari.com]
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