Due parole: Nicola Bellomo. É lui, talentino di casa nostra, ad asfaltare con due prodezze un volenteroso Pro Vercelli, inerme dinanzi alle magie del numero dieci biancorosso. Ai piemontesi non è bastata nemmeno la reazione finale, che pure ha prodotto, al minuto 73, il gol della momentanea speranza. Risultato finale, dunque, 2-1 per il Bari di Vincenzo Torrente, che raccoglie la sua quarta vittoria in campionato (sui sei incontri disputati) e corre spedito verso le parti nobili della classifica. E se non fosse stato per le amare penalizzazioni subite sinora (-7), la cenerentola biancorossa sarebbe al secondo posto in solitaria. Oh mamma…
Pazienza, peccato, mannaggia: chi più ne ha più ne metta. Fortunatamente, la sostanza non cambia: al di là dei punti, questo Bari fa davvero paura, ed anche contro i ragazzi di mister Braghin se ne avuta la prova. Una squadra camaleontica, capace di cambiare scenario tattico anche durante la stessa partita: è davvero piacevole vedere i sincronismi e i movimenti dei ragazzi, soprattutto in difesa. Il giocattolo sembra davvero funzionare. Se a questo, poi, ci metti le magie di un giocatore meraviglioso come Bellomo (a segno prima dalla distanza con un tiro di ottima fattura e poi, nella ripresa, direttamente da calcio di punizione), tutto diventa, inevitabilmente, più facile.
Alzi la mano chi, alla vigilia di questo campionato, pensava che questo giovane Bari fosse capace di raccogliere 14 punti nelle prime sei giornate, senza perderne nemmeno una. Un’imbattibilità che, gara dopo gara, il galletto sta legittimando, tenendo botta. Non durerà per sempre, ma il sol fatto di essersi messi alle spalle il primo mese di campionato senza cadere neppure una volta, deve, oltre che riempire di gioia i tifosi, far riflettere: nonostante la giovane età, questa squadra mostra una maturità ben definita. Vincere in casa e fuori significa questo. E se le premesse sono queste, qui davvero bisognerebbe rivedere gli obiettivi sbandierati durante tutta l’estate scorsa. Perchè se il Bari, questo Bari, è una squadra che può lottare solo per la salvezza, non si capisce per cosa dovrebbero/potrebbero lottare invece i tre quarti delle altre formazioni presenti in cadetteria. Fatta eccezione per alcune (come Sassulo e Verona), tutte le altre non hanno dimostrato ancora nulla di più rispetto a quanto fatto dal galletto. Che sabato sarà ospite di una super big di questo torneo, appunto il Verona. E se anche al Bentegodi questo Bari cenerentola dimostasse la caratura sin qui apprezzata, alleluia…
[Andrea Dipalo – Fonte: www.tuttobari.com]