Diciamo la verità, alla mezz’ora di Bari-Palermo, in tanti sono stati sfiorati dalla tentazione di lasciare lo stadio o di spegnere la tv. La causa? Semplice, l’espulsione, l’ennesima, combinata ai danni di Rossi dall’arbitro Rizzoli, deciso e per nulla dubbioso nello spedire l’ex Parma negli spogliatoi. Fallo o non fallo, poco importa. Quello che ha fatto rabbia e la disinvoltura con la quale l’arbitro di Bologna (vi dice niente questo?) spiattella in faccia il secondo giallo al difensore del galletto, che lascia in dieci una creatura già allo sbando e vittima di plateali errori arbitrali nelle ultime due uscite di stagione (Genova e Roma). Fa rabbia vedere Ilicic abbattere Belmonte e non essere ammonito e, subito dopo, nel giro di 10 minuti, vedere ammonire due volte Rossi per due falli. Vabbè, ci stiamo abituando, ma questo, però, non suoni come una resa. E’ vero anche, però, che il sig. Rizzoli, vuoi perchè ferito nella coscienza, concede nella ripresa un rigore ‘dubbio’ alla compagine biancorossa. Il gioco delle compensazioni? Sarà, ma il penalty non dato al Bari poco prima dell’espulsione di Rossi, grida ancora vendetta e, magari, in vantaggio e in parità numerica, oggi si stava qui a commentare un’altra partita.
Ma cosa lascia in dote a questo Bari la gara contro il Palermo? Un punto, buono a poco ma anche la consapevolezza che, con la stessa grinta e la stessa determinazione profusa contro i rosanero, il galletto ha ancora il diritto di sperare. Il resto, poi, dovrebbero farlo i giocatori del tecnico ligure, che piano piano stanno spopolando l’infermeria biancorossa. Peccato per il malore che, stamane, ha colpito Pulzetti. Ventura aveva certamente intenzione di riproporre la mediana a tre vista a Roma, ma lo stop dell’ex Livorno lo ha costretto a tornare al caro 4-4-2, con il rientrante Alvarez e Rivas sugli esterni e la coppia gol (mica tanto) Kutuzov-Barreto in avanti. Dopo mezz’ora, però, proprio mentre la squadra barese incominciava a farsi davvero pericolosa dalle parti di Sirigu, l’espulsione a Rossi ha cambiato la partita, costringendo Ventura a togliere Barreto per riequilibrare il quartetto di difesa e costringendo Kutuzov, apparso impacciato e completamente fuori forma, a supportare, da solo, tutto il peso dell’attacco. Il galletto, come noto, con le difficoltà ha imparato a convivere. Il collettivo biancorosso si riorganizza, provando ad ignorare l’inferiorità numerica. Sembra riuscirci fino a quando, però, la cara alleata sfortuna decide che è arrivato il momento del Palermo, che passa in vantaggio con un tiraccio di Ilicic che, invece di andare dritto in porta, sbatte sulla coscia dello sfortunato Belmonte e trafigge Padelli.
E’ notte fonda. Il Bari chiude la prima parte di gara in svantaggio, sia numericamente che di punteggio. Sembrerebbe la fine, ma invece la luce riappare per magia dopo poco più di cinque minuti dall’inizio della ripresa. Rivas, tra i più positivi di giornata, si inventa la percussione giusta al momento giusto. Risultato? L’argentino viene bistrattato in area e Rizzoli, quasi per un senso di colpa, assegna il penalty. Sul discetto, Andrea Masiello. Com’è andata a finire, lo sappiamo tutti. Gol dell’ex Juventus e partita riaperta.
La restante parte della gara, un susseguirsi… di nulla. Il Palermo, impacciato ed intimorito dal ritorno del galletto, non riesce a farsi largo. Il Bari, dal canto suo, non può certamente fare molto, vista l’inferiorità numerica.
Finisce uno a uno. Un punto utile per continuare a sperare, grazie anche alla sconfitta di Lecce e Brescia, un punto da cui, si spera vivamente, poter positivamente ripartire ad anno nuovo. Per adesso, felice Natale alla bistrattata truppa biancorossa e al suo allenatore, spesso crocifisso per colpe che, obiettivamente, sono sue solamente in minima parte… vero?
[Andrea Dipalo – Fonte: www.tuttobari.com]
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