Dopo la sosta per la Nazionale, si torna a pensare al campionato e, tra poche ore, la Fiorentina sarà impegnata in una trasferta non facile, quella sul campo del Lecce: Violanews.com ha contattato in esclusiva un doppio ex della sfida, Marco Baroni, che ci spiega quali saranno i temi tattici più interessanti.
Buon esordio della Fiorentina, non si può dire altrettanto per il Lecce.
“La Fiorentina ha giocato bene con il Napoli, con intensità importante e un grande carattere, specchio della mentalità di Mihajlovic: la squadra si sta identificando in quello che il tecnico chiede e sta iniziando a capirlo, questo è un fattore sicuramente positivo. Non sono d’accordo, invece, sul Lecce: è vero, la sconfitta è stata pesante, ma vanno fatte alcune considerazioni”.
Quali?
“Innanzitutto esordire a Milano non è facile, nel giorno dell’acquisto di Ibrahimovic con una squadra che era galvanizzata. Inoltre c’è stata un po’ di inesperienza e in questo caso solo giocare con continuità aiuta a risolvere questo problema”.
Quindi chi pensa che la Fiorentina non avrà problemi a Lecce sbaglia, no?
“Sbaglia di grosso, non sarà una partita facile, lo dico anche dal punto di vista climatico: il Lecce ha una tifoseria splendida, con quella società sono stato promosso in A e – l’anno successivo – ho partecipato ad una grande salvezza, la cosa che non ci è mai mancata è stata proprio il sostegno del pubblico”.
La differenza qualitativa tra i due gruppi è però evidente.
“Quello sì, non ci sono dubbi. Per questo non credo che il Lecce farà la partita ma sfrutterà il contropiede, De Canio ha a disposizione giocatori veloci e pericolosi. Dall’altra parte, la Fiorentina è piena di campioni: se il gruppo ha una giornata storta, Mihajlovic può sperare nel colpo vincente di un suo giocatore”.
Prima ha detto che la squadra sta iniziando a conoscere Mihajlovic e il tecnico viola sta iniziando a capire com’è Firenze?
“Credo di sì, come credo che sia un allenatore all’altezza per la Fiorentina. Mihajlovic mi incuriosisce, a Catania ha fatto un lavoro straordinario, cambiando volto ad una squadra che sembrava destinata alla retrocessione. È molto preparato, ma non paragonatelo a Prandelli che ha avuto 5 anni per impostare il suo lavoro; Mihajlovic è solo all’inizio, è ancora presto per fare paragoni”.
[Niccolò Gramigni – Fonte: www.violanews.com]
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