Siamo in una delle settimane più delicate della storia recente blucerchiata. Domenica arriva il Brescia al “Ferraris”, sarà una sfida del “dentro o fuori”.
Per analizzare la sfida contro le Rondinelle e la lotta per la salvezza, Sampdorianews.net ha avuto il piacere di contattare in esclusiva il doppio ex Fabio Bazzani, il simbolo di chi lottava su ogni pallone:
“La Sampdoria sta attraversando un periodo difficile, mancano soltanto 4 partite, il tempo stringe, per fortuna da Bari sono arrivati tre punti fondamentali che hanno dato ossigeno, serve una Sampdoria senza paura, che dia prova di grande cuore grande carattere. Al San Nicola si è conquistata una vittoria vitale, però da sola non basta, deve essere seguita da altri risultati importanti, il calendario resta insidioso, ma bisogna pensare partita per partita e gettare il cuore oltre l’ostacolo.
Il Brescia sicuramente è in salute, con Milan è una gara che non fa testo, ero al “Rigamonti” ad assistere alla partita, alla fine ho visto molto scoramento per aver perso dopo la traversa colpita da Diamanti e la grande parata compiuta da Abbiati. La Samp ha vinto, il Brescia ha perso, è quanto successo nell’ultima giornata, i blucerchiati devono fare leva sul morale e partire forte fin da subito, il Brescia non sta male, gioca anche abbastanza bene, ora la testa fa la differenza, il distacco dal terz’ultimo posto per loro è aumentato, ho visto face tristi, depresse, anche se non rassegnate.
La Samp ha perso le ultime 3 in casa? Non è facile giocare con poca tranquillità, fuori casa la squadra è più libera di testa, ma è una tendenza da cancellare subito, tre partite su quattro le disputerà a Marassi dove potrà sfruttare il fattore del pubblico sampdoriano che ti sa trascinare, essere il dodicesimo uomo, la squadra avrà modo per portarsi ancora di più i tifosi dalla propria parte. La vittoria di Bari può aver sbloccato qualcosa, già il fatto di essere al momento salva può aiutare a scendere in campo con maggiore serenità.
Chi può risultare decisivo? Sarebbe facile citare gli attaccanti che sono coloro ai quali viene richiesto di fare goal, ma dalla lotta per non retrocedere si esce se il blocco di 11 – 18 giocatori va avanti a testa alta al raggiungimento dell’obiettivo. In partite simili l’episodio può essere rappresentato dal goal di un difensore o dal salvataggio di un attaccante, ma non faccio nomi, tutta la squadra deve tirarsi fuori. Confido però nel trascinamento di Palombo, l’uomo della “vecchia guardia”, il capitano, il leader dal 2002, per lui sarebbe devastante pensare di retrocedere dopo 9 anni in A, mandare tutto allo scatafascio per un anno sciagurato, lui metterà in campo tutte le risorse mentali e fisiche perché la Samp non può e non deve retrocedere, lui guiderà i compagni, ma questi dovranno seguirlo”.
[Diego Anelli – Fonte: www.sampdorianews.net]