Sì, si poteva vincere. Se il colpo di testa di Larrivey avesse preso il giro giusto (ovvero verso destra) staremmo probabilmente parlando di primato. Per giunta solitario, a quota nove punti. Peccato, perchè il Cagliari ammirato oggi contro l’Udinese avrebbe sicuramente meritato qualcosa in più dello striminzito zero a zero finale. Ficcadenti però può tornare a casa soddisfatto dei suoi: il riscatto dopo la prova dai due volti contro il Palermo c’è stato, eccome. E se Thiago Ribeiro aggiusta anche la mira, saranno dolori per tante difese. Pisano e Agostini riscattano il brutto primo tempo di Palermo, non lasciando nemmeno un centimetro ai rispettivi avversari, mentre a centrocampo il festeggiato Capitan Conti – 328 presenze come Brugnera, a un passo dal record – dirige da par suo i compagni Biondini (impreciso ma come sempre grintoso) e Nainggolan, che conferma la buona prova fornita al Barbera. Sotto tono Nenè e Cossu, particolarmente oberati dai compiti tattici attribuitigli da Ficcadenti.
PRIMO TEMPO EQUILIBRATO – Fedele alle sue teorie, Ficcadenti si affida per la quarta volta consecutiva agli stessi undici di partenza, imitato dal collega Guidolin che però sostituisce Basta con l’ottimo ghanese Asamoah. Il primo tempo offre una gara gradevole, dove l’equilibrio di valori in campo la fa da padrone. Subito pericolosa l’Udinese al 3′ con un insidioso calcio piazzato di Di Natale, messo in angolo da Agazzi. Grazie all’abilità della difesa rossoblu, il capitano friulano però avrà ben poche occasioni per mettersi in mostra, stretto nella morsa della coppia Astori-Canini. Sul fronte rossoblu il più attivo è Thiago Ribeiro, protagonista al 9′ di una poderosa cavalcata di 50 metri spalla a spalla con i difensori bianconeri, che ne limitano l’azione: il tiro del numero 19 finisce docile tra le braccia di Handanovic. L’ex Cruzeiro è l’uomo più pericoloso per la difesa di Guidolin, nonostante lo sfiancante lavoro di contenimento nei confronti di Armero. Al 12′ la prima grande occasione della gara: proprio el Diablo approfitta di una chiusura difettosa di Benatia, offrendo una comoda palla all’accorrente Nenè, che scarica il suo destro verso l’angolino destro. L’urlo di gioia del Tigre (e dei tifosi rossoblu) è però strozzato dal decisivo salvataggio di Domizzi. Scampato il pericolo, l’Udinese torna a farsi pericolosa con alcuni tra i suoi uomini migliori, Isla e Asamoah, protagonisti di un paio di iniziative su cui fa buona guardia la difesa rossoblu. Verso il finire della frazione, è nuovamente Ribeiro a salire in cattedra: suo l’esplosivo rasoterra da fuori area che Handanovic blocca in due tempi con un grande intervento. Tutte le azioni pericolose del Cagliari passano dai piedi del buon Thiago, complice la buona intesa con i compagni di reparto. Prima del duplice fischio del genovese De Marco (buona direzione la sua, ndr) c’è il tempo per il primo cartellino della partita: destinatario l’udinese Pinzi, reo di una trattenuta nei confronti di Capitan Conti lanciato verso l’area friulana.
MOLTO CAGLIARI, ZERO RETI – La ripresa si apre con il cambio tra Larrivey e Nenè, troppo poco incisivo davanti, e con il gran sinistro dal limite di Asamoah, alzato da Agazzi sulla traversa. Al 54′ torna nuovamente protagonista Thiago Ribeiro: in una dozzina di minuti costruisce ben quattro azioni pericolose, sulle quali però Handanovic è sempre attento. Molto bella la conclusione a rete del 66′, quando il brasiliano da trenta metri sfiora di pochi centimetri il palo difeso dal portiere sloveno. Il Cagliari prova a premere sull’acceleratore, sfruttando il momento di difficoltà dell’undici di Guidolin. Ficcadenti decide di sostituire lo stanco Cossu, autore di una partita di sacrificio, per inserire il colombiano Ibarbo. Con Victor in campo, il Cagliari riesce ad avere maggiore profondità in attacco, costringendo Armero a indietreggiare per cercare di contenere il giovane connazionale. Dopo un gran tiro di Nainggolan al 69′ (sventola da fuori area di poco alta sulla traversa), è al 78′ che i ragazzi di Ficcadenti sfiorano il gol del vantaggio. Ottima combinazione tra Agostini e Thiago Ribeiro, con quest’ultimo che dal fondo mette al centro per Larrivey, che di testa dall’area piccola mette incredibilmente fuori, disturbato da Domizzi. Ottima preparazione per el Bati, che prende il tempo al marcatore ma sul più bello spedisce la palla a lato, per l’ovvia disperazione dei tifosi rossoblu.
NON BASTA IBARBO – Il finale di gara mostra due squadre stanche, ma vogliose comunque di vincere. Il Cagliari vive delle fiammate di un incontenibile Victor Ibarbo, imprendibile palla al piede e per questo frenato fallosamente prima da Domizzi e poi da Badu, entrambi ammoniti. Sull’altro fronte è l’under 21 Diego Fabbrini a tenere occupati i difensori rossoblu, senza però essere mai realmente pericoloso per Agazzi. Da segnalare l’esordio in campionato di Albin Ekdal, subentrato al minuto 82 al dolorante Nainggolan, in precedenza ammonito per un brutto intervento su Fabbrini. Dopo tre minuti di recupero De Marco fischia la fine delle ostilità, con uno zero a zero finale che non rispecchia appieno quanto visto in campo. Buon Cagliari, che tanto ha costruito senza però finalizzare a dovere. Permangono inoltre alcuni dubbi sulla tattica scelta da Ficcadenti. Il ruolo di Cossu è ancora lontano dall’essere definito, mentre la buona prova di Ribeiro dimostra che il brasiliano è più utile vicino alla porta che in ripiegamento sulla fascia. Contro il Lecce, oggi sconfitto dal Siena, servirà maggiore cattiveria sotto porta. Fermo restando, tuttavia, il secondo posto in classifica. Con Milan e Inter a inseguire. Mancai duridi, diceva qualcuno…
[Francesco Aresu – Fonte: www.tuttocagliari.net]
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