Dopo aver fatto tutta la trafila del settore giovanile blucerchiato, da ragazzino ci ha fatto emozionare nel 1995 con la storica doppietta in semifinale di Coppa delle Coppe con l’Arsenal. Da giocatore di spessore è ritornato nell’estate 2007, contribuendo con una stagione a doppia cifra al quinto posto della prima Sampdoria di Walter Mazzarri, con conseguente qualificazione alla Coppa Uefa.
Lo scorso gennaio ha salutato la sua Samp accasandosi al Livorno, ma il cordone ombelicale che lo lega ai colori blucerchiati non si è mai spezzato. Ci stiamo ovviamente riferendo a Claudio Bellucci. Sampdorianews.net ha avuto l’onore di contattarlo in esclusiva per raccogliere le sue impressioni sulla doppia sfida della Sampdoria con il Werder Brema, il suo rapporto con l’ambiente doriano e il suo futuro in ottica mercato:
Claudio, che partita hai visto a Brema? Il risultato è pesante, ma il primo tempo disputato dalla Sampdoria e il pesantissimo goal realizzato da Pazzini consentono di sperare nell’impresa. La Samp può riuscirci, sperando che gli episodi ci siano più favorevoli.
“A prescindere dal risultato finale, la Sampdoria ha disputato un buon primo tempo, è andato poi in affanno dopo il rigore e l’espulsione di Lucchini, ma prima aveva giocato bene. La prima frazione e la reazione finale sono i segnali che può ancora farcela a qualificarsi”.
Se fossi un calciatore del Werder, quanto ti avrebbe dato fastidio il goal subito al 90’?
“Molto, per il Werder giocare a Marassi sarà molto dura. Già a Brema la Samp poteva far male, ha colpito un palo, ha realizzato un goal poi annullato, è andata a segno nel finale, la squadra ha dato spesso la sensazione di segnare da un momento all’altro, poi il calcio è strano, sicuramente il passivo di tre reti sarebbe stato troppo pesante”.
Come giudichi la prova offerta da Cassano in quel di Brema?
“Antonio è il giocatore doriano maggiormente conosciuto a livello europeo e quindi ha ricevuto un’attenzione particolare da parte degli avversari, poi in sto momento della stagione è difficile giudicare le prestazioni dei giocatori. Sono però convinto che al ritorno farà la differenza, avendo la gente di Marassi dalla sua parte”.
Nonostante il fortissimo legame con la piazza blucerchiata, lo scorso gennaio hai deciso di trasferirti al Livorno. Con un altro allenatore avresti potuto restare alla Samp?
“E’ logico che mi sia dispiaciuto tantissimo dover partire. La tua domanda è già la mia risposta, basta togliere il punto interrogativo… L’unico problema non era comunque Del Neri, ma ero io, non mi andava giù essere messo da parte dopo tanti anni. Avrei digerito restare anche in panchina, ma non il fatto di non essere calcolato, non ce l’ho fatta, sono fatto così, altrimenti sarei rimasto, avrei guadagnato soldi, sarei andato a giocarmi i preliminari di Champions League, però Bellucci vuole sempre dimostrare qualcosa”.
Sampdoria – Livorno, penultima giornata dello scorso campionato. Il Bello ritorna a Marassi con un’altra casacca, sugli spalti un’autentica standing – ovation nei tuoi confronti. Che ricordi hai di quel pomeriggio?
“E’ stato bellissimo, ero molto emozionato e mi è anche scesa qualche lacrima. Ho vissuto una partita indimenticabile, la gente mi attendeva già prima che iniziasse il riscaldamento. Sono poi andato a centrocampo a salutare tutti, la gradinata, i distinti. Ho avuto l’ennesima conferma che a Genova la gente mi vuole davvero bene e rappresenta la più grande soddisfazione, il mio lavoro è stato ripagato appieno”.
La tua esperienza al Livorno è terminata, ti stai guardando attorno alla cerca di una nuova collocazione: puoi aggiornarci sulla tua attuale posizione?
“Qualche giorno fa è nata mia figlia Beatrice. Dopo la risoluzione del contratto con il Livorno, adesso con il mio procuratore Rispoli stiamo lavorando per cercare la società giusta, dove posso ritrovare la serenità, a prescindere dai soldi e dal blasone della piazza. Modena e altre ipotesi? Qualcosa di vero c’è stato. Serie A? Adesso aspettiamo, spero di trovare sistemazione prima dell’inizio del campionato”.
Il tifoso blucerchiato può sperare di rivederti alla Sampdoria, come giocatore, o da futuro dirigente?
“Ci spero, sarebbe bello, molto bello. Sono doriano, sono cresciuto nella Samp, ho giocato per la Samp. Per me sarebbe il massimo, verrei anche gratis”.
[Diego Anelli – Fonte: www.sampdorianews.net]
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