Benevento, Tuia: “Un delitto non promuoverci in Serie A”

246 0

Benevento, Tuia: "Vogliamo la A, il nostro modello è il Verona"

Le parole del difensore del Benevento nel corso di un’intervista rilasciata ai microfoni di TuttoSalernitana.com.

BENEVENTO – Alessandro Tuia, difensore del Benevento, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di TuttoSalernitana.com. Queste le sue parole: “Le considerazioni fatte dagli altri sono giuste, se prevalesse il criterio di meritocrazia il Benevento deve salire di categoria. Se ci sono altri discorsi politici alle spalle non lo so e non mi interessa, ma a 10 partite dalla fine abbiamo acquisito un vantaggio di 22 punti dimostrando di meritare la promozione diretta. Se ci sono i presupposti per ricominciare è giusto farlo, nei prossimi giorni tante persone avranno la possibilità di tornare a lavoro e anche noi calciatori vorremmo godere degli stessi diritti a parte che il calcio garantisca la sicurezza agli atleti e a tutti coloro che ruotano attorno al nostro mondo. Mi fa piacere leggere interviste pro Benevento per quanto riguarda l’argomento Serie A, presidenti e dirigenti hanno detto delle cose belle e si sono schierati al nostro fianco ritenendo che dobbiamo disputare il massimo campionato a prescindere dalla ripresa o meno delle ostilità. Quando ci hanno affrontato hanno constatato il loro vero valore”.

L’ex Salernitana ha, poi, aggiunto: “Non solo il Benevento, ma tutte le squadre interessate potrebbero fare dei casini incredibili. Il Crotone è secondo, il Frosinone ha appena un punto di distacco. Annullare un campionato potrebbe non essere conveniente, ma è comunque difficile trovare una soluzione. Mi tengo alla larga da decisioni politiche, ma non si prescinda dal rispetto di quanto ha detto il campo fin quando è stato possibile. In cuor mio sono molto negativo sulla ripresa, sinceramente. Sarebbe un delitto non consentirci di giocare in serie A. 22 punti di vantaggio a 10 gare dalla fine è merce rara nella storia della B, i numeri parlano chiaro e sono totalmente dalla nostra parte. Non si possono vanificare i nostri sacrifici”.