BENEVENTO – Un anno di squalifica per Fabio Lucioni. É quanto stato disposto dal Tribunale Nazionale Antidoping in accoglimento delle richieste della Procura FIGC nei confronti del capitano del Benevento che era stato trovato positivo a Clostebol dopo il match contro il Torino. Quattro anni di inibizione, invece, a Walter Giorgione, medico sociale del club sannita. Entrambi i tesserati hanno annunciato che presenteranno ricorso.
Lucioni ha dichiarato che non mi sarebbe mai aspettato di essere condannato a un anno di squalifica dopo l’ammissione di colpe da parte del dottore. Anche il fatto che gli fosse stato concesso giocare di giocare le ultime tre partite era stato da lui interpretato come un cominciare a intravedere la luce in fondo al tunnel in cui era tunnel precipitato negli ultimi tempi. Si era illuso che significasse che gli volevano dare soltanto i tre mesi per negligenza. Invece ora prima di poter rientrare in campo ne mancano ancora nove.
Rammaricato anche il presidente Vigorito, il quale ha detto che purtroppo temeva questa squalifica che arreca un danno grande a un “ragazzo che ha ottenuto la Serie A con tutte le sue forze e che è di una professionalità e di una pulizia esemplari”. Da avvocato ha sottolineato come il minimo e il massimo della pena andrebbero dati ai colpevoli. E non a chi risulta agli atti non colpevole, a chi ha affidato le proprie cure al medico, unico responsabile di questa storia. Vigorito ha sottolineato come anche la società ne esce pesantemente danneggiata. Ora, infatti, c’è da correre ai ripari sul mercato cercando un sostituto di qualità di Lucioni e questo comporta un ulteriore esborso di risorse economiche.
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