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Beppe Nuti: «Non è ancora il Genoa di Ballardini ma la strada è quella giusta»

Le tv locali non hanno più segreti per chi, come Beppe Nuti, ha contribuito in maniera evidente alla loro crescita e diffusione nel corso degli anni. Una lunga esperienza a stretto contatto con le vicende sportive, e non solo, uno stile sobrio ed elegante, una grande competenza come possono comprovare gli spettatori di Telenord.
Pianetagenoa1893.net, si è rivolta proprio a Beppe Nuti per commentare il momento del Genoa, il cambio di guida tecnica ed i principali temi di attualità legati all’ambito rossoblù.

Come valuta il debutto di Ballardini sulla panchina del Genoa?
«Quella che ha giocato contro il Bologna non è ancora la sua squadra ma ha comunque schierato gli uomini giusti al posto giusto. Rafinha e Criscito, in particolare, sono tornati nella loro posizione naturale, in una difesa a quattro, anche se avrei gradito qualche sovrapposizione in più, mentre Veloso e Milanetto hanno confermato di poter reggere molto bene il centrocampo. Anche Rudolf ha destato una buona impressione e può rappresentare una valida alternativa sia nel ruolo di seconda punta che di trequartista».

Nelle ultime esperienze, tranne quella con la Lazio, Ballardini si è affidato al 4-3-1-2. Pensa sia il modulo più adatto per questo Genoa?
«Sono convinto che quando il tecnico recupererà gli infortunati, potrà tranne buoni frutti da questo schieramento. L’elemento collocato davanti alla difesa e quello dietro le punte hanno svolto sempre un compito molto importante nel suo tipo di calcio. Lo abbiamo riscontrato a Palermo, con Liverani e Simplicio, e a Cagliari, dove Cossu si è esaltato a supporto delle due punte. Nel Genoa sono convinto che Milanetto in posizione più arretrata e Kharja ad imbeccare Palacio e Toni possano assicurare un notevole contributo. Nel mezzo, invece, Rossi e Veloso dispongono delle caratteristiche ideali per interpretare al meglio la filosofia del nuovo mister».

Quali sono i giocatori che potrebbero maggiormente giovare del cambio di modulo?
«In primis Ranocchia, che nel ruolo di centrale in una difesa a quattro può esprimere al massimo le proprie potenzialità. Assieme a Dainelli forma una coppia quasi insuperabile. Rafinha, inoltre, tornerà a giocare laddove è più a suo agio, così come Criscito sulla fascia opposta. Difensori che, all’occorrenza, possono trasformarsi in mediani aggiunti come nel caso di Zaccardo ed Antonelli nel Parma. Kharja e Palacio, inoltre, nel 4-3-1-2 sono certo che si esalteranno. Ad organico completo, però, il Genoa avrà molti più esterni che seconde punte, e mi riferisco ai vari Palladino, Sculli e Jankovic. Non escludo che, nel mercato di gennaio, qualcuno di questi possa essere sacrificato per acquistare una punta in più».

Crede che già a Cagliari vedremo un Genoa con il trequartista alle spalle delle punte?
«Dipende molto dalla tenuta di Kharja. Nel caso fosse già pronto a scendere in campo dal primo minuto è probabile questa ipotesi, altrimenti, considerando anche che si tratta di un impegno in trasferta. Ballardini potrebbe optare per un più prudente 4-4-2, affidandosi agli stessi undici protagonisti della vittoria contro il Bologna».

Il campo di Cagliari, per il Genoa, è sempre stato molto ostico…
«I ragazzi di Bisoli, quest’anno, hanno vinto solo due volte davanti al pubblico amico ma contro il Genoa hanno quasi l’obbligo di conquistare i tre punti. In classifica, infatti, alle loro spalle è rimasto solo il Bari. Il Grifone, d’altro canto, in trasferta deve cambiare passo e domenica ci sono tutti i presupposti per riuscire ad ottenere un risultato positivo».

Come ha vissuto il divorzio da Gian Piero Gasperini?
«Con grande dispiacere. Si usa dire che gli allenatori ed i giocatori passano e che resta solo il Genoa ma è giusto riconoscere che con l’ex mister i tifosi si sono davvero divertiti. Non posso giudicare se la decisione assunta sia stata giusta oppure no anche perché nel calcio non esistono controprove. Forse avrei interrotto il rapporto lo scorso giugno. Gasperini deve tanto a Preziosi, il Genoa deve tanto a Gasperini. Elementi come Juric, Sculli e Rossi hanno reso al di sopra delle aspettative sotto la guida del tecnico di Grugliasco mentre altri giocatori come Konko e Ferrari sono stati valorizzati e venduti a cifre importanti. Onore anche al presidente Preziosi: dal ritorno in serie A, il Genoa non ha mai più sofferto».

[Claudio Baffico – Fonte: www.pianetagenoa1893.net]

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