Torna la vittoria in casa Genoa dopo lo 0-2 rifilato al Siena, ma non c’è tempo per i festeggiamenti: domani, ore 20:45 al “Ferraris”, andrà in scena il recupero di campionato del 6 novembre, il turno saltato per la tragica alluvione che ha colpito la città, contro l’Inter di Claudio Ranieri. Torna la vittoria, ma non tornerà in campo la Joya, Rodrigo Palacio, a causa di un infortunio ai flessori arrivato nei minuti finali dell’incontro con il Siena che, però, non ha impedito al fuoriclasse rossoblù di siglare la rete dello 0-2 finale: arrivederci al 2012.
Se prima le voci riguardanti l’esonero di Malesani incombevano come minacciose nuvole di tempesta, ora, dopo la convincente prestazione di sabato, il gruppo ha saputo offrire un’autentica prova di forza, dimostrando a tutti lo stretto legame tra giocatori e allenatore e riportando il sereno a Villa Rostan. Domani però arriva l’Inter: una “big” inaspettatamente mediocre che merita comunque la concentrazione delle grandi occasioni. Le voci di mercato intanto, non accennano a diminuire: lo stesso Preziosi ha dichiarato che sia proprio il Genoa la prima scelta di Borriello in caso di una sua partenza da Roma. Pianetagenoa1893.net analizza questo momento del Grifone con uno dei volti più noti e apprezzati del giornalismo genovese, Beppe Nuti.
Rossi e Palacio decidono il match con il Siena e la classifica rossoblù si smuove in maniera decisiva, arrivando a quota 18 punti. Quanto è stata importante, a livello di graduatoria, la vittoria in terra toscana?
Molto importante. La classifica è corta e, grazie a questa vittoria, sono stati fatti tre notevoli passi in avanti. È tornata quella fiducia che mancava da molto tempo, dopo le due sconfitte di fila in campionato: c’era malumore, il pessimismo era dietro l’angolo e c’era già qualcuno che si guardava alle spalle. Ora il Genoa devo solamente guardare in avanti perché è un futuro importante quello che gli si prospetta, soprattutto se a gennaio arriveranno quei due o tre rinforzi che potranno contribuire ad un salto di qualità. Essere settimi in classifica con una gara da recuperare è qualcosa di veramente importante: tolti i primi cinque posti, questo è un campionato in cui si può arrivare dalla 6° alla 10° posizione, concludendo in modo dignitoso questo momento di cambiamento. Gli obbiettivi poi, li fissa il presidente.
Malesani esulta, sia per la squadra, sia per la sua panchina.
L’ho detto sin dall’inizio: credevo e credo ancora in Malesani. È un allenatore importante: può essere discusso per delle sue scelte o dei suoi atteggiamenti, ma è uno importante. Inoltre ho fiducia in Preziosi: il tecnico veronese meritava ancora una chance e, personalmente, mantengo la mia opinione. È vero, non si è visto finora un gran gioco, ma d’altronde in giro, in Serie A intendo, non vedo granché. In Italia, poi, continua ad esistere quella mentalità per cui conta solo il risultato: vincendo, la gente dimentica il gioco e guarda la classifica. Non so se questa mancanza dipenda solo dall’allenatore o anche da una squadra non ben assortita, che in rosa presenta dei doppioni od elementi, come Constant e Kucka, che non rendono come dovrebbero. Il recupero di Veloso è un merito che va dato a Malesani, come gli arrivi di Granqvist, grande sorpresa del campionato, e di Frey. Manca qualcuno nel reparto avanzato, che riesca a finalizzare le azioni imbastite dalla squadra.
Sabato con il Siena si è visto un Constant finalmente al di sopra della sufficienza, mentre si spera in un recupero di Veloso per “orchestrare” al meglio la banda rossoblù nel recupero di domani sera con l’Inter.
Constant sta crescendo: è un giocatore importante per la sue qualità viste la stagione scorsa nel Chievo, specie nella prima parte; Veloso invece dovrebbe recuperare dalla botta al ginocchio incassata nel match di sabato. Con una difesa formata da Mesto, Granqvist, Kaladze al rientro e Moretti, a centrocampo schiererei Veloso, capitan Rossi, Constant e la sorpresa più promettente del mercato estivo, Merkel: ha una personalità straordinaria per la giovane età ( vent’anni a febbraio, ndr), oltreché una notevole visione di gioco. Credo che il centrocampista tedesco sia più adatto rispetto ad un Jorquera, per il quale nutro grandissima stima, in una partita come può essere quella di domani con l’Inter. Davanti, invece, spazio a Zè Love e Jankovic.
Ora che Zé Eduardo sta tornando in condizione, Palacio si fa male e saluta tutti fino al 2012: quanto peserà la sua assenza negli incontri a venire?
Tantissimo. Palacio ha una classe eccezionale e, oltre ad essere il giocatore genoano più pericoloso con 6 reti firmate, ha la capacità di saltare l’uomo e creare la superiorità numerica. La sua assenza, nel confronto con l’Inter di Ranieri, sarà importantissima. Non determinante, perché di determinante non c’è nulla, però importantissima. Proprio perché con Zè Eduardo avrebbe formato il giusto mix tra sostanza e qualità. Il brasiliano, intanto, sta tornando piano piano alla miglior condizione giocando prima dieci minuti, poi sessanta e vedremo quanti domani. L’assenza di Palacio però segnalerà con ancora più evidenza il vero problema del Genoa: l’attacco inconsistente formato da Caracciolo che non ha mai reso, dal volenteroso Pratto volenteroso, che però non è una vera punta e da Zè Eduardo recuperato solo ora a mezzo servizio. Urgono dei rinforzi.
A proposito di attaccanti, lo stesso presidente Enrico Preziosi ha dichiarato l’interesse anche da parte di Borriello per il Genoa, in caso di una sua partenza dalla capitale. “Magari”, dice Malesani.
Preziosi e Malesani hanno le idee chiare e avranno già sicuramente messo gli occhi su qualche occasione. Nell’insieme però, i costi non vanno trascurati: Borriello sarebbe l’ideale per un attacco a tre con Palacio e Zè Eduardo, ma costa 5,4 milioni netti all’anno. Se dovessi scegliere, sceglierei comunque lui: è l’uomo dei 16 metri che manca al Grifone e che deve giocare per potersi aggiudicare una maglia per l’Europeo. Inoltre, è potente, ha voglia di fare e conosce l’ambiente: sarebbe un acquisto azzeccatissimo per il reparto avanzato rossoblù.
Con l’Inter tornerà Kaladze, ma in queste giornate caratterizzate dalla sua assenza, il perticone svedese Granqvist si è ritagliato uno spazio non da poco nella formazione titolare.
È uno delle più belle sorprese del campionato. Oltre ad essere il classico stopper, potente e forte, si è contraddistinto per le sue doti da difensore moderno, che imposta l’azione e si propone in avanti per concluderla. È imponente nel fisico e nel gioco aereo, è attento e si nota spesso nello svolgimento dell’azione. Non a caso fa parte della Nazionale svedese, presente ai prossimi Europei in Polonia e Ucraina.
Domani sera assisteremo a nuovi incroci con gli ex genoani e futuri ex, come Kucka. A gennaio Preziosi e Malesani dovranno pensare anche a ricoprire quel ruolo da incontrista puro, che forse manca dall’addio di Juric.
Questo è uno dei problemi del Genoa. Veloso, Constant e Merkel sono ottime mezzali ma non veri incontristi. Ci sarebbe da fare un monumento a Rossi per i suoi sacrifici da mediano. Ci vorrebbe un vero catturatore di palloni: Seymour potrebbe svolgere quel ruolo, ma evidentemente Malesani avrà le sue ragioni per non farlo giocare. A Siena, l’uruguayano si è fatto subito sentire subito dopo il suo ingresso in campo.
Quale sarà l’atteggiamento della formazione di Malesani nella partita di domani sera?
Giocarsela. La partita di domani è un jolly: a classifica ferma, il Genoa ha l’opportunità di conquistare da 1 a 3 punti. La partita importante è quello con il Bologna. Un risultato positivo darebbe fiducia e serenità ad ambiente, specialmente con l’Inter, l’unica “big” non ancora battuta dal ritorno in A: sarebbe davvero un bel regalo di Natale anticipato per la squadra, per il morale, per la classifica e per i tifosi.
[Daniele Zanardi – Fonte: www.pianetagenoa1893.net]