ROMA – Milena Bertolini, Commissario Tecnico dell’Italia femminile, ha rilasciato una lunga intervista alla trasmissione Colpo di Tacco, in onda su Canale 50. Queste le sue parole: “È un periodo un po’ particolare, passo le giornate come la maggior parte delle italiane e degli italiani, stiamo un po’ tutti riscoprendo il valore delle cose e probabilmente anche il valore della lentezza perché siamo passati da una vita molto frenetica a una con ritmi molto più lenti. Credo che stiamo riscoprendo il piacere di questo aspetto anche se ci troviamo in un momento difficile per l’Italia. Mi manca tantissimo il campo, lo stare con le ragazze, ma il lavoro non mi manca essendo anche coordinatrice delle Nazionali giovanili e in questo periodo stiamo programmando la prossima stagione, fare il punto della situazione, dove e come si può migliorare per cercare di mettere le nostre ragazze nelle condizioni migliori di lavorare.
Il contatto con gli altri allenatori e lo staff è costante e c’è tempo anche per trovarsi con le ragazze che hanno una pazza voglia di tornare a giocare. Ci auguriamo che questo possa avvenire il prima possibile. In questo momento di difficoltà e crisi è indubbio che ci sia apprensione per quanto possa succedere al calcio e al calcio femminile in particolare, uno sport che da poco sta crescendo grazie al lavoro di squadra fatto da FIGC, club e media, ma sono positiva e credo che non si possa più tornare indietro. Ormai queste ragazze sono entrate nel cuore degli italiani che hanno scoperto la bellezza del calcio femminile. Non solo sotto l’aspetto tecnico o tattico, ma anche per i valori che porta avanti. Valori di aiuto, solidarietà, di fare squadra, di comunità che sono attualissimi, tutti aspetti che abbiamo visto ai Mondiali e questo mi fa essere positiva e credo che questo sia il momento giusto per investire sempre di più e andare verso il professionismo in maniera sostenibile per poter competere alla pari con le loro coetanee straniere, cosa che al momento non avviene.
Campionato? Al primo posto c’è la salute ovviamente e finché non ci saranno le garanzie non ha senso iniziare, ma essendo in una situazione eccezionale dobbiamo trovare soluzioni anche creative per chiudere la stagione. Magari giocando fra agosto e settembre e poi riprendere dopo una pausa invernale come succede nei campionati del Nord Europa, allineandoci a loro e magari attraendo maggiore pubblico”.
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