Ennesima sconfitta, ennesima mazzata, ennesima umiliazione, ennesima vergogna. Al Dall’Ara la lanciatissima Atalanta di Colantuono si impone 2-0 su un Bologna volenteroso ma decisamente troppo, troppo debole. Nel primo tempo se non altro Perez e compagni lottano e si impegnano, riversando sul terreno di gioco tutto quel poco che hanno da offrire, ma dall’altra parte c’è una signora squadra, in forma smagliante, cinica e con un ottimo portiere. Così, mentre Lazaros, Moscardelli e Acquafresca provano ripetutamente a centrare il bersaglio grosso, sempre senza successo, sul versante opposto c’è chi ci riesce al primo tentativo: al 22’ il capitano si fa soffiare malamente palla a centrocampo da De Luca che punta la porta, si accentra e dal limite dell’area lascia partire una rasoiata perentoria che trafigge Curci sul palo lontano.
Ma non è finita, perché dopo neanche cinque minuti Estigarribia raddoppia con un’altra splendida conclusione mancina, che si infila esattamente all’incrocio dei pali. Predominio territoriale dei rossoblù e 2-0 Atalanta, il calcio è questo, se non segni non vai da nessuna parte, nulla di nuovo. Consigli infatti neutralizza in grande stile tutte le sortite offensive dei ragazzi di Ballardini, prima al 28’ con una doppia respinta su un destro da lontano di Lazaros e sul susseguente tentativo di tap-in di Crespo, successivamente al 36’ su una belle spaccata volante di Acquafresca, infine al 46’ sempre su Acquafresca da sottomisura. Nel frattempo la curva, furente, attacca Guaraldi e non risparmia nemmeno i giocatori, fischi e insulti per tutti, come è normale e giusto che sia.
A inizio ripresa Perez e Crespo lasciano spazio a Cristaldo e Ibson, e proprio il brasiliano si rende subito protagonista, purtroppo in negativo: pronti via, Cherubin lo serve al limite dell’area ma il suo tiro a girare centra in pieno la schiena di Estigarribia, sul pallone si avventa Garics che appoggia nuovamente al centro per l’ex Corinthians, che spara malamente alle stelle. I minuti scorrono implacabili, il Bologna prova ad alzare ulteriormente il proprio baricentro con l’ingresso di Bianchi ma, fatta eccezione per una fiondata di Moscardelli smanacciata da Consigli al 30’ e per una bomba di controbalzo di Cristaldo dai venti metri fuori di un soffio al 33’, non succede granché. La grinta non manca, l’agonismo pure, ma dove diamine erano finite contro Sassuolo, Livorno e Chievo?
Finisce così, tra la rabbia, l’amarezza e lo sconforto generale, un ulteriore e inesorabile passo verso la Serie B. Perché le squadre alle nostre spalle non potranno perdere per sempre, perché le prossime avversarie si chiamano Inter, Parma, Juventus e Fiorentina. E, soprattutto, perché potrà anche cambiare nuovamente la guida tecnica, ma i giocatori con addosso la maglia rossoblù continueranno a chiamarsi Garics, Moscardelli, Ibson, Pazienza, Paponi e via di scorrendo. Siamo questi, e siamo improponibili.
[Simone Minghinelli – Fonte: www.zerocinquantuno.it]