Bologna, Cecconi: “Il problema è la disposizione offensiva”

217 0

Il Bologna non riesce a trovare la quadratura del cerchio ed è in costante altalena. A due vittorie consecutive corrispondono due sconfitte e la squadra non riesce a togliersi dalla zona bassa della classifica. I problemi dove vanno cercati? Ripeto qualcosa che ho già detto in precedenti risposte. La disposizione offensiva della squadra non è efficace, costringe a portare uomini avanti sguarnendo la difesa senza arrivare alla conclusione. Si perde palla spesso sulla 3/4 subendo ripartenze con la squadra scoperta. Questo tipo di tridente per me non va bene. Anche nel primo tempo è stato il Cesena a essere più pericoloso nonostante l’impegno, la corsa e la volontà del Bologna.

La sconfitta con il Cesena è stata meritata? Vincendo probabilmente sarebbe stata la svolta in positivo per i rossoblu ma è stata fallita la prova di maturità. Meritata secondo me no ma il Cesena non ha rubato niente. Prima del gol il Bologna aveva avuto 2 buone occasioni per fare gol. E’ stata una partita che sarebbe potuta finire con qualsiasi risultato. Una vittoria sarebbe stata solo una vittoria, se pur importante, ma nessun esame di maturità superato. Le difficoltà a cui facevo riferimento prima sarebbero rimaste ma si sa, in Italia se si vince è tutto bello e se si perde è tutto brutto.

Considerazioni su Di Vaio: la piazza è divisa. Marco fatica, non riesce a segnare, spesso è in fuorigioco o in ritardo e non tira in porta da molto tempo. A questo punto viene lecito domandarsi se sono solo problemi di modulo ma parte della tifoseria lo vorrebbe in panchina. Come ho già detto altre volte per me Di Vaio va solo protetto. Anche domenica ha corso e scattato in continuazione. E’ normale per un attaccante come lui ogni tanto finire in fuorigioco o perchè parte prima o perché servito in ritardo. A mio avviso è stato l’attaccante che ha creato più difficoltà alla difesa del Cesena. I diversi fuorigioco che gli hanno fischiato sta proprio a dimostrare quante volte a scattato per dettare il passaggio in profondità. Per me bisogna solo modificare qualcosa per sfruttarlo meglio e avere pazienza e fiducia. Il Bologna non ha di meglio di Di Vaio.

La classifica resta comunque molto corta. Dai 10 punti del Bologna ai 15 del Napoli, settimo, ci sono ben dodici squadre. La lotta salvezza riserverà sorprese o le ultime quattro ormai sono quelle che dovranno vedersela fino alla fine? Credo di sì ma nel campionato italiano non ci si può mai sorprendere di niente. Possono essere confermati i pronostici e le previsioni iniziali come essere tranquillamente smentiti perchè nel calcio italiano ci sono molte più variabili incontrollabili.

Domenica si va a Cagliari, un campo dove spesso il Bologna è tornato a casa a mani vuote. Come impostare la squadra per ottenere almeno un punto? L’ho già detto in precedenza, non esiste uno schieramento che garantisce un risultato come poteva succedere vent’anni fa. E’ chiaro che sapendo che il Cagliari spingerà di più giocando in casa il Bologna avrà degli spazi in più da sfruttare nelle ripartenze. Non farei l’errore di Palermo dove ho visto il Bologna fare gioco con un pizzico di presunzione senza essere pericoloso e il Palermo giocare in ripartenza e tirare in porta. Bisogna però guardare in generale, correggere quello che fino a oggi non è andato che per me è che la squadra si sbilancia troppo senza essere abbastanza pericolosa e subisce troppe ripartenze.

Le prossime sette partite vedono 5 incontri al Dall’Ara e solo due in trasferta. Sei d’accordo che in questo lasso di tempo si
comprenderà il reale valore della squadra o bisognerà attendere più tempo?
Si è visto in passato che un valore presunto in Inverno non si è poi confermato in Primavera, basta pensare al Bologna di Mazzone o a quello di Mihajlovic. Sarei cauto su questo tipo di conclusioni. Di sicuro sono un buon numero di partite da poter analizzare per fare una valutazione sulla squadra e i giocatori.

[Mario Sacchi Fonte: www.zerocinquantuno.it]