Bologna-Chievo Verona 4-0: doppietta di Gilardino, i rossoblu calano il poker

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Quelle tra Bologna e Chievo non sono mai sfide banali. Dolcissima l’incornata di Bresciani su cross di Doni che ci ha riportato in Serie A il 2 giugno 1996, dolorosa quella di Mandelli che ha aperto sotto i nostri piedi una voragine con vista Serie B il 22 maggio 2005. Esaltante poi la vittoria per 4-0 del 10 novembre 2007, in quello che è stato per entrambe il campionato della risalita, così come quella per 2-1 dell’8 dicembre 2010 con il club sull’orlo del fallimento: rete di capitan Di Vaio proprio all’ultimo assalto a scatenare uno dei boati più impressionanti nella storia dello stadio Dall’Ara. Nel mezzo tante altre battaglie, qualche pareggio di pastafrolla e la solita costante a fine stagione, ovvero il Chievo (quasi) sempre davanti a noi.

Anche il match del 12 gennaio 2013 di banale non ha proprio nulla, visto che i rossoblù si giocano tantissimo sia in termini di classifica che di credibilità. Il calendario racconta di un Bologna praticamente infallibile quando si è trovato con l’acqua alla gola, con tre vittorie su tre negli incontri da non fallire per nessun motivo: 4-0 al Catania alla sesta giornata, 3-0 al Palermo alla tredicesima e 2-1 all’Atalanta alla quindicesima. Le premesse sono positive, la curva ruggisce e carica la squadra.

Il marchio di fabbrica di Stefano Pioli è evidente sin dalle prime battute: pallino del gioco consegnato all’avversario, pressing alto e ripartenze veloci. Il Chievo raccoglie l’omaggio e prova a fare la partita ma non punge, così Diamanti e compagni alla prima occasione buona ne approfittano: al 13’ corner telecomandato di Alino sulla testa di Kone, bravissimo a eludere la marcatura di Vacek e a spedire il pallone sotto l’incrocio per l’1-0. L’unico vero pericolo per Agliardi arriva dal ‘fuoco amico’, visto che al 24’ è Garics a colpire involontariamente di nuca verso la propria porta rischiando un clamoroso autogol. Nel finale di tempo ecco però due fuochi artificiali, entrambi scintillanti solo per gli occhi del pubblico di casa: al 42’ grande parata di Agliardi, splendido a deviare lateralmente un’insidiosa punizione di Thereau, e due minuti più tardi il gol del raddoppio di Gilardino, abile a sfruttare un passaggio col contagiri di Perez e a superare Sorrentino in uscita con un delizioso tocco sotto. Molti fantasmi cominciano a fare le valigie e a lasciare lo stadio.

A fine intervallo tornano in campo due squadre motivatissime, il Bologna a chiudere il discorso e il Chievo a riaprirlo il prima possibile. Al 50’ Agliardi ferma in uscita bassa Thereau lanciato a rete, al 51’ Diamanti ci prova dal limite ma il suo sinistro a girare si perde di poco alto sulla traversa, stessa sorte che tocca al 53’ al colpo di testa Pellissier, appena entrato. La zampata che mette la parola fine sulla contesa è ancora di Gilardino, che al 59’ anticipa Andreolli nell’area piccola su azione da calcio d’angolo e trafigge nuovamente Sorrentino. Il Gila ha fin qui realizzato otto gol sparsi in cinque partite, e quattro di queste partite il Bologna le ha vinte. Insomma, poco decisivo l’uomo col violino…

I rossoblù però non si fermano, iniziano a tenere maggiormente il pallone tra i piedi e a giocare col cronometro, sintomo di una ritrovata sicurezza. Due soli rischi prima del tripudio finale: una velenosa punizione di Luciano al 74’, fuori di un niente, e un palo di Paloschi all’82’. Sul fronte opposto invece c’è spazio per la meravigliosa cavalcata di Manolo Gabbiadini, che all’89’ si invola verso la porta avversaria, trascina con sé di forza Andreolli che prova in tutti i modi a trattenerlo e beffa Sorrentino con un colpo da biliardo in scivolata. Una rete da campione, da attaccante di alto livello. La Juventus lo cerca, la Juventus lo chiama, ma il Bologna risponde picche e farà meglio a continuare con questo atteggiamento fino al 31 gennaio, guai se non fosse così!

Inutile nascondere che le note positive di questo pomeriggio sono molte, a cominciare appunto da mister Pioli, che ha preparato alla perfezione una partita tanto delicata quanto complicata, contro un avversario reduce da quattro vittorie nelle ultime cinque gare. La squadra ha iniziato proprio come piace a lui: compatta, insistente nella pressione e veloce a far scattare il contropiede subito dopo aver recuperato il pallone, e ha saputo far suoi i tre punti con l’umiltà di una piccola e il cinismo di una grande. Poi Gilardino, con la sua doppietta decisiva e il suo solito lavoro sporco al servizio dei compagni, Diamanti con le sue corse e le sue finezze, Kone con un altro gol determinante e Perez, che ha recuperato un numero tutt’ora imprecisato di palloni e ha trasformato uno di questi in un assist dolce come un cioccolatino Lindt.

A mio avviso le cessioni effettuate nel mercato estivo che più hanno indebolito l’undici di partenza del Bologna sono state quelle di Gillet e Mudingayi. Entrambi non sono stati sostituiti adeguatamente (Curci e Pazienza non valgono nemmeno la metà) e soprattutto a centrocampo la mancanza del belga arriva a pesare di meno solo quando Perez riesce a giocare partite paranormali come quella di oggi. Il problema è però che il Ruso, per tenere questi ritmi e fermare un avversario dopo l’altro, si ritrova spesso infortunato o squalificato. Ecco quindi che in questa sessione di mercato appare fondamentale l’acquisto di un giocatore con caratteristiche simili alle sue, che possa sostituirlo degnamente o, perché no, talvolta affiancarlo sulla linea mediana. Sperando poi che a giugno al mastino di Montevideo venga rinnovato il contratto, perché lasciarlo partire così a cuor leggero sarebbe una vera e propria follia.

Però lo sappiamo, da questa società è sempre lecito aspettarsi il peggio, di soldi non ce ne sono e se aspettiamo di fare cassa con le cessioni di Paponi e Gimenez stiamo freschi. Inutile quindi chiedere anche un altro attaccante, meglio provare a rivitalizzare Acquafresca e a sfruttare il talento ancora un po’ acerbo di Pasquato. La difesa, se nessuno si rimangia le parole spese su Portanova in un comunicato ufficiale, potrebbe reggere così fino a fine stagione, mentre per il portiere tutto lascia pensare a un duello Agliardi-Viviano: il primo sta finalmente convincendo e si potrebbe decidere di puntare definitivamente su di lui, di contro il secondo sarebbe un’ottima alternativa, sempre che abbia voglia di abbandonare la maglia viola tanto faticosamente conquistata dopo anni in giro per l’Italia.

L’unica certezza alla quale aggrapparsi al momento e dalla quale ripartire è la prestazione fornita dai ragazzi quest’oggi, perché con questa grinta, questa voglia e questa determinazione si può riuscire a restare in Serie A anche senza passare dagli stanzini dell’ATA Quark Hotel di Milano, altrimenti sarà dura. Non saranno un Moscardelli o un Sansone qualsiasi a salvarci, ma il cuore. Quello che in curva batte al ritmo della passione, quello che sul campo i giocatori devono sempre gettare oltre qualunque ostacolo. Il cuore rossoblù, al di là di tutto, è l’unica vera chiave in grado di aprire la porta che ci separa da un domani più sereno.

TABELLINO:

BOLOGNA (4-2-3-1): Agliardi; Garics, Portanova, Antonsson, Cherubin; Perez, Krhin; Diamanti (40’ st Sorensen), Kone (38’ st Pazienza), Gabbiadini; Gilardino (30’ st Acquafresca). A disp.: Curci, Stojanovic, Abero, Motta, Pulzetti, Riverola, Paponi, Pasquato. All.: Pioli

CHIEVO (4-3-3): Sorrentino; Sardo, Andreolli, Cesar, Jokic; Guana (17’ pt Paloschi), Rigoni L., Cofie; Vacek, Thereau (19’ st Luciano), Stoian (7’ st Pellissier). A disp.: Puggioni, Squizzi, Costa F., Farkas, Papp, Dettori, Rigoni M., Moscardelli. All.: Corini

Arbitro: Massa di Imperia

Ammoniti: 19’ pt Cesar (C), 29’ pt Cofie (C), 32’ pt Kone (B), 17’ st Jokic (C), 19’ st Rigoni L. (C), 31’ st Antonsson (B), 33’ st Paloschi (C),

Reti: 13’ pt Kone (B), 43’ pt Gilardino (B), 13’ st Gilardino (B), 45’ st Gabbiadini (B)

Recupero: 3’ pt, 3’ st.

[Simone Minghinelli – Fonte: www.zerocinquantuno.it]