Così non si gioca nemmeno… in serie B. Prendiamo spunto dalla celebre frase di Fuffo Bernardini modificandone solo la parte che ne fa la differenza. A 50 anni dall’ultimo scudetto, i giocatori di quel Bologna inorridirebbero davanti tal scempio. Contro la Fiorentina i rossoblù partono anche bene nei primi quindici minuti, andando vicino alla rete con Krhin e Acquafresca, poi una punizione battuta male a centrocampo da il via ad un contropiede degli ospiti, Cuadrado fa un movimento a rientrare liberandosi tra quattro piloni di cemento piantati davanti la porta di Curci, insaccando facile facile la palla del vantaggio gigliato. 35°, Ilicic viene lasciato solissimo sulla trequarti, lo sloveno fa partire una palombella velenosa vedendo Curci fuori dai pali, la palla viene deviata da Pazienza e va ad insaccarsi all’incrocio dei pali. 0-2, fetore di serie B.
I viola in 15 minuti hanno steso il Bologna, da lì in poi sarà solo normale amministrazione. Era una Fiorentina molle che andava ai due allora, quasi propensa a tendere la mano della carità, ma anche così il Bologna di Ballardini non riesce ad approfittarne. Si spera in una piccola reazione nella ripresa che chiaramente non arriva, la Fiorentina giochicchia, fa come il gatto col topolino, ridacchia, passeggia, cammina, si sdraia sul verde prato del Dall’Ara, prende un tè, legge il giornale, poi all’88° Cuadrado decide che è stanco di annoiarsi e si regala la doppietta: il colombiano con uno scatto brucia due difensori e scaraventa in rete la palla dello 0-3.
Commentare questo Bologna è impossibile, è l’emblema della squadra che ha la serie B addosso. Non si parli di cuore, non ce n’è nemmeno un briciolo, non si parli di furore agonistico, non si parli di sangue agli occhi, si guardi in faccia la realtà. Il Bologna merita di andare giù, affossato da una società che tutto quel che non doveva fare l’ha fatto. Probabilmente lunedi il Sassuolo sarà ancora a pari punti, ma siamo onesti, i neroverdi meritano la salvezza, il Bologna no. Non ci sono le forze per fare punti a Genova, con Catania e Lazio, anzi, pare quasi Ballardini stia facendo apposta per fare il peggio del peggio sbagliando formazione e cambi. Il futuro si chiama Carpi, Varese, Trapani.. con Guaraldi.
[Mario Sacchi – Fonte: www.zerocinquantuno.it]