Un Bologna tanto bello quanto cinico si impone per 2-0 al Dall’Ara contro la Fiorentina nel recupero della ventunesima giornata di Serie A. Pioli si affida al tridente delle meraviglie Diamanti-Ramirez-Di Vaio e propone Pulzetti e Rubin sulle corsie esterne di centrocampo. Delio Rossi punta sul nuovo arrivato Olivera nel mezzo e sull’ormai consueto tandem d’attacco Jovetic-Amauri. Il primo squillo della gara è del Bologna con Antonsson che al 3’ spizzica di testa una punizione tagliata di Ramirez spedendo il pallone a lato di poco. La Fiorentina replica al 5’ con uno splendido destro a giro di Jovetic che sfiora la traversa a Gillet probabilmente battuto. Al 10’ Vargas chiede un rigore per un tocco di gomito di Di Vaio in area ma le immagini chiariscono che il braccio del capitano rossoblù è attaccato al corpo.
Col passare dei minuti gli ospiti, trascinati da un Jovetic in grande spolvero, prendono sempre più campo e iniziano a creare qualche grattacapo a Gillet: dopo un tiro alto di Vargas al 19’ il montenegrino libera Amauri tutto solo davanti a Gillet con un elegante colpo di tacco, ma sulla conclusione del numero undici viola il portiere rossoblù si fa trovare prontissimo e devia lateralmente. Il Bologna, che già aveva sfiorato la rete con un tocco sbilenco di Ramirez sotto porta al 21’, fiuta il pericolo e con grande grinta riesce a uscire dalla propria metà campo e a portarsi in avanti. Lo sforzo di reazione dei rossoblù è premiato al 30’: Di Vaio tocca in area per Diamanti che prima conclude di punta addosso a Boruc, poi sulla respinta del portiere polacco è bravo e caparbio a recuperare il pallone, aggirare Natali e scaraventare un gran sinistro in rete. Uno a zero con Diamanti che corre ad abbracciare Gillet sotto una curva Bulgarelli gonfia di gioia. La squadra di Delio Rossi però non ci sta e lo dimostra già al 32’: gran colpo di testa di Amauri e altra risposta da campione di Gillet che grazie a un balzo felino riesce a respingere il pallone quasi sulla linea di porta. Al 40’ altra grande occasione per i viola con Montolivo che, servito a rimorchio da Olivera, colpisce a botta sicura di piatto e fa letteralmente la barba al palo lontano.
Di Vaio prova a scuotere i suoi al 42’ con un destro dalla lunga distanza ma la vera scossa arriva un minuto dopo, ed è di quelle che lasciano il segno: Diamanti taglia fuori tutta la difesa ospite con un fendente mancino precisissimo che libera in area Di Vaio, il quale alza la testa e mette dentro per l’accorrente Ramirez che di tacco trafigge Boruc. Di fronte ad un’azione del genere finalizzata in modo tanto sublime il Dall’Ara rischia di crollare. Due a zero e altro splendido abbraccio, questa volta fra Gaston e Di Vaio, con il Niño che sembra quasi non rendersi conto di aver segnato un gol da cineteca, una gemma di rara bellezza. Il primo tempo si conclude così e il Bologna esce dal campo fra gli applausi del suo pubblico. Nella ripresa il primo a rendersi pericoloso è ancora il cucciolo magico di Fray Bentos con una sassata su punizione al 3’ che Boruc trattiene a fatica. Al 5’ l’episodio che in pratica chiude la partita: Olivera stende con una gomitata al volto Diamanti lanciato in contropiede e viene espulso dall’arbitro Giannoccaro.
Fiorentina in dieci uomini e Bologna sempre più sul velluto. I rossoblù, sorretti dalla solita insuperabile diga di centrocampo Perez-Mudingayi e da una difesa granitica, iniziano a controllare la situazione con ordine ma non rinunciano a qualche sortita offensiva. Come al 21’ quando Pulzetti riesce a penetrare in area e a scagliare un violento destro che Boruc è costretto a respingere in corner. Al 24’ meritata standing ovation per Ramirez che lascia il posto a Kone. Il greco si rende subito protagonista con un velenoso colpo di testa su perfetto cross di Pulzetti dalla fascia destra che termina a lato di pochissimo. Nel finale Jovetic, che nel secondo tempo ha praticamente predicato nel deserto, prova a cercare il gol della bandiera con un sinistro dai sedici metri, ma ancora una volta trova sulla sua strada i guantoni di un Gillet in stato di grazia.
Il Bologna si aggiudica così questo combattuto derby tosco-emiliano, allunga a sette la sua esaltante striscia di risultati utili consecutivi e aggancia proprio i viola (oltre a Parma e Atalanta) a quota ventotto punti in classifica. Difficile trovare un migliore in campo, più semplice elogiare tutto questo straordinario collettivo. Gillet è tornato più reattivo di un gatto con le ali, il terzetto difensivo composta da Raggi (Prandelli, provarlo non costa nulla), Portanova e Antonsson non conosce gol subito su azione da ben 630 minuti, Mudingayi e Perez hanno già una statua prenotata da qualche parte a Bologna e anche sugli esterni chiunque scenda in campo riesce a garantire sia un’efficace copertura che una costante spinta offensiva. In attacco Di Vaio, di nuovo al top della forma, segna e fa segnare, Diamanti ha ripreso a regalare emozioni (ammonito e diffidato non ci sarà nel prossimo turno, un vero peccato) e Ramirez, dopo un periodo di leggero calo dovuto anche a qualche problemino fisico, è finalmente tornato a ribadire di essere uno dei giovani più talentuosi del panorama calcistico internazionale. E lo ha fatto con un gol leggendario, un gol in grado di richiamare alla mente i gesti atletici di grandi campioni del presente e del passato come Mancini, Del Piero, Zola, Henry, Ibrahimovic e Madjer.
E che dire poi del condottiero che siede in panchina? Stefano Pioli, pur arrivando in corsa ed ereditando una situazione a dir poco problematica, ha modellato il Bologna secondo le sue idee e il suo credo tattico partita dopo partita, con grande pacatezza ha saputo restituire fiducia ai giocatori e ha dato una fisionomia e un gioco piacevole alla squadra, commettendo davvero pochissimi errori. I numeri poi parlano per lui, la sua è una media da Europa League. Ora sarebbe facile esaltarsi, quindi bisogna prendere esempio proprio dai giocatori che dopo la storica vittoria di San Siro contro l’Inter hanno subito chinato il capo e ricominciato a lavorare per preparare al meglio la sfida di oggi. E il lavoro, se svolto bene, generalmente paga. Finalmente il Bologna non manca l’appuntamento, finalmente arriva in orario per saltare (con qualità) sul treno che porta in anticipo alla salvezza. Domenica arriva l’Udinese, avversario temibilissimo, ma di questo Bologna (ed è bellissimo poterlo dire) ormai ci possiamo fidare.
[Simone Minghinelli – Fonte: www.zerocinquantuno.it]