BOLOGNA – Per alcuni è la partita dell’anno, contro un’avversaria tanto forte quanto odiata. Per altri invece è una partita quasi inutile da giocare, perché tanto, in un modo o nell’altro, vincono sempre loro. Più semplicemente, è Bologna-Juventus, la squadra più titolata del calcio italiano contro una squadra che sta lavorando per tornare in breve tempo ai livelli di sua competenza. In campo, per molti versi, è ancora Davide contro Golia, ma a livello societario il vento è cambiato, perché se i bianconeri possono da sempre contare sulla famiglia Agnelli, ora i rossoblù sono nelle solide e potenti mani della famiglia Saputo.
Il patron Joey (omaggiato da cori e applausi a non finire) è presente in tribuna per stare vicino ai suoi ragazzi, che Donadoni schiera secondo il consueto 4-3-3, con Mirante di nuovo tra i pali, Masina sulla corsia di sinistra in difesa e Rizzo al posto di Mounier nel tridente offensivo. Sul versante opposto Allegri rinuncia dall’inizio a Cuadrado e Dybala, sostituiti da Pereyra e Zaza, ma non a Bonucci, regolarmente al suo posto al fianco di Barzagli. Fuochi d’artificio in Curva Bulgarelli all’ingresso delle due formazioni sul terreno di gioco, l’atmosfera e lo spettacolo sono da brividi.
La Juventus prova fin da subito a mettere in chiaro le cose, e in effetti nel primo quarto d’ora lo strapotere degli ospiti sul piano fisico e del possesso palla è quasi imbarazzante, con il Bologna incapace di superare la linea di metà campo. Al 21’, però, Destro riesce a liberarsi alla grande sulla trequarti e scaglia verso la porta di Buffon una sassata che il portiere della Nazionale non riesce a trattenere, poi Donsah si avventa sulla ribattuta ma non riesce ad inquadrare il bersaglio grosso. È una piccola scossa, e da quel momento i padroni di casa iniziano a prendere maggiore coraggio, trascinati in particolare dalla straordinaria personalità del giovane Diawara, per nulla intimorito da giganti della mediana come Pogba e Marchisio.
I ritmi del match si abbassano progressivamente e la noia prende poco a poco il sopravvento, un lungo sbadiglio interrotto soltanto al 30’ da un’incursione in area di Evra su azione da calcio d’angolo, l’ennesimo conquistato dai bianconeri, con la spaccata volante del terzino che si perde alta sopra la traversa. Tutto sommato a Gastaldello e compagni va benissimo così, e lo 0-0 che matura a fine primo viene accolto con il sorriso dal pubblico di fede felsinea. Chi non può sorridere è ovviamente Allegri, che infatti nell’intervallo passa al contrattacco inserendo Cuadrado al posto di uno spento Pereyra.
Il Bologna approccia alla ripresa con ancora più grinta e concentrazione, cercando di chiudere ogni varco agli avversari per poi ripartire rapidamente in contropiede, senza mai schiacciarsi troppo. Pogba ci prova al 7’ con una bella girata ma il pallone si perde sul fondo, e di fatto è questa l’unica occasione da gol per la Vecchia Signora nell’arco di mezzora. Ci riproverà lo stesso francese al 37’, stavolta da posizione più defilata, e l’esito sarà pressoché lo stesso, senza alcun grattacapo per Mirante. Da una parte entrano Mounier per Rizzo, Constant per Masina (fermato da un problema muscolare) e Brienza per Taider, dall’altra Dybala per Zaza, autore di una prestazione davvero anonima, ma le cose non paiono cambiare più di tanto.
Diawara continua a fare il bello e il cattivo tempo con la maestria di un veterano, Donsah è un leone, Maietta e Gastaldello due giganti, mentre in avanti gli spunti di qualità non mancano: al 39’ Brienza cerca con un tocco vellutato in area Giaccherini, che si coordina e sfodera un destro al volo che sfiora non di molto l’incrocio dei pali. La Juventus risponde con il solito Pogba, il migliore dei suoi, che al 43’ lascia partire un velenoso tiro-cross dalla sinistra sul quale Mirante deve intervenire in tuffo per evitare guai.
Il punteggio resta inchiodato sullo 0-0, i minuti di recupero sono tre e i rossoblù li lasciano scorrere senza rischiare praticamente nulla. Al triplice fischio conclusivo dell’arbitro Irrati il boato dello stadio è qualcosa di impressionante, con le voci dei tanti tifosi bianconeri presenti che vengono eclissate da una gigantesca esultanza bolognese. La striscia di quindici successi consecutivi della capolista si interrompe al Dall’Ara, al cospetto del super Bologna di Roberto Donadoni, una squadra che continua a stupire e che non sembra avere nessuna intenzione di fermarsi, un perfetto mix di esperienza e gioventù che al primo anno dal ritorno in Serie A sta già scrivendo una nuova ed esaltante pagina della propria storia recente. Un passo alla volta torneremo grandi, e forse un giorno ci ricorderemo di questa splendida serata di metà febbraio: contro la Juventus, alla pari, a testa alta. Anzi, no, altissima.
[Simone Minghinelli – Fonte: www.zerocinquantuno.it]