Antonio Conte, in vista della Champions, rinuncia in partenza alla coppia Tevez-Llorente, ma non ad Arturo Vidal, che al 12’ si fa trovare nel posto giusto al momento giusto: salvataggio alla disperata di Garics sulla conclusione ravvicinata di Marchisio, la palla resta in area e arriva a Peluso, cross del terzino ex Atalanta per il cileno che controlla e trafigge Curci, con la difesa completamente imbambolata. Sembra l’inizio di una goleada e invece no, perché da quel momento in avanti è il Bologna a rendersi maggiormente pericoloso, soprattutto con capitan Diamanti, che impegna severamente Buffon prima al 25’ con una splendida punizione dalla lunga distanza, poi al 32’ con un mancino al fulmicotone su sponda di Bianchi. Nel finale di tempo c’è spazio per l’ingresso di Llorente per l’infortunato Vucinic e per un destraccio alle stelle di Garics da posizione più che favorevole. Certo, là davanti il buon Rolando è lasciato troppo solo, Kone non sembra poter incidere come di consueto, Perez e Krhin sono troppo occupati a tenere a freno le incursioni di Marchisio e Vidal per poter anche impostare la manovra, e di conseguenza Alino è costretto ad abbassarsi fin quasi sulla nostra trequarti difensiva per far ripartire l’azione. Il Bologna però c’è, è vivo, se la sta giocando senza troppi timori reverenziali.
Purtroppo durante l’intervallo Diego Perez deve dare forfait per il solito immancabile fastidio muscolare, e Pioli lo sostituisce con il giovane connazionale Laxalt. Col passare dei minuti, come prevedibile, emerge la maggiore qualità degli ospiti, che iniziano a farsi vivi con più continuità dalle parti di Curci: Llorente scalda i guantoni a Curci sia al 14’, da lontano, che al 18’, da sottomisura, mentre al 27’ il portiere romano anticipa alla disperata in uscita bassa il puntero spagnolo quasi all’altezza del cerchio di centrocampo, guadagnandosi gli applausi del suo pubblico. Nel frattempo, al 20’, il già ammonito Peluso aveva steso con un calcione da tergo Diamanti, senza però ricevere il secondo cartellino giallo dall’arbitro Mazzoleni. Applicare in modo corretto il regolamento e penalizzare una big? No, non saremmo in Serie A.
Al 29’ l’occasionissima per i rossoblù capita sui piedi di Cristaldo, subentrato al 20’ a Garics: il furetto argentino supera in velocità due difensori juventini, entra in area e con una rasoiata di piatto sfiora il palo alla destra di Buffon. La gara volge al termine ma i ritmi non accennano a diminuire, così come le emozioni: al 34’ Curci neutralizza in bello stile una bomba di Marchisio, al 37’ Morleo impatta di testa un perfetto suggerimento di Diamanti ma schiaccia con troppa forza il pallone e lo spedisce alto sulla traversa, mentre al 41’ ancora Curci, davvero un altro giocatore dopo il disastro di Bergamo dello scorso 10 novembre, ipnotizza Llorente a pochi passi dalla porta. Pioli tenta la mossa della disperazione inserendo anche il rumeno Alibec al posto di Bianchi, ma proprio al 45’ Chiellini incorna alla perfezione un calcio d’angolo di Tevez e pone la parola fine sulla partita. 0-2, adesso si può anche raccontare che il Bologna ce l’ha messa tutta e ha giocato bene, ma è sempre 0-2. Peccato.
Passi avanti contro l’Inter, passi avanti contro il Parma, passi avanti anche oggi, nonostante non siano arrivati punti. Il problema però, e non è certo una novità, è che questa squadra è davvero molto debole, e può ottenere risultati positivi solo spremendo fino all’ultima goccia di sudore, dando il massimo e anche di più. Questo però è avvenuto solo di rado, dapprima per un prevedibile periodo di assestamento dopo l’ennesimo mercato che ha distrutto tutto quello che si poteva distruggere, poi per i numerosi infortuni, passando per il cattivo stato di forma di alcuni uomini chiave, i troppi errori dei singoli e qualche incertezza di troppo dell’allenatore. E intanto il Torino, il Verona, il Sassuolo e l’Atalanta, tra le altre, hanno banchettato e si sono divertite. E intanto, la classifica inizia a far paura, anche perché settimana prossima si va a Firenze contro Rossi, Cuadrado, Borja Valero e compagnia cantante. Ci siamo infilati in questa pessima situazione con le nostre stesse mani, ora in qualche modo dobbiamo venirne fuori, provando a vincere contro chiunque. Ripartire dall’orgoglio e dalla personalità mostrata contro la Juventus, la squadra più forte del campionato, potrebbe essere la soluzione migliore.
[Simone Minghinelli – Fonte: www.zerocinquantuno.it]
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