Due settimane per far tornare la voglia di Bologna e di campionato. La pausa per gli impegni – travagliati – della Nazionale azzurra consente di tracciare un primo bilancio dell’inizio di stagione dei rossoblù, che molto brevemente si può sintetizzare come “work in progress”. Il cantiere di Malesani è tuttora aperto ma sta prendendo forma, il Bfc è un edificio dalle fondamenta solide e la direzione dei lavori sta funzionando in modo soddisfacente, se è vero che a sprazzi si è vista anche tanta qualità nelle giocate del Bologna.
E si è messa in saccoccia una certa regolarità nel muovere la classifica. Ripartiamo da Palermo, terra recentemente molto infausta (sette gol totali incassati là nelle ultime due uscite), per provare a fare il primo colpaccio stagionale. I rosanero hanno un punto più di noi in graduatoria, il terzo attacco ma la penultima difesa della categoria, al Barbera hanno vinto solo in Europa League e sono una squadra votata più alla qualità (tantissima) che alla quantità.
Certo che se Fabrizio Miccoli si fosse preso una settimana di riposo ulteriore per tornare dal problema al polpaccio, saremmo stati più contenti: sarà una freccia in più all’arco di Delio Rossi che già ne annoverava molte e tutte efficaci. Una sfida piena di duelli stellari: a partire da quello a distanza fra Viviano e Sirigu, volti nuovi di una Nazionale che si sta plasmando, e già certezze di un reparto che ha trovato gli eredi di Buffon. Il nostro ha rischiato l’incolumità nella bizzarra notte di Genova, ma è tornato dall’esperienza azzurra con tre presenze e ancora la porta involata, che qualcosa vorrà pur dire. Spettacolare la partita nella partita fra Javier Pastore e Gaston Ramirez.
Il primo, già una stella affermata, classe ’89, trequartista di classe sopraffina nonostante una stazza imponente, elegante nel passo e nei movimenti, micidiale sullo stretto e reduce da una inopinata sconfitta con l’Argentina in Giappone: il secondo, già beniamino di una Bologna che se lo coccola come un genietto, ha dato prova delle sue qualità nel secondo tempo con la Sampdoria che lui stesso ha cambiato, e nei due scampoli di partita con l’Uruguay dei grandi (già due assist vincenti per lui). Giocate da campione, una progressione palla al piede che pare difficile da arrestare, un sinistro in grado di trovare la porta da ogni posizione. Pastore è già una realtà, Ramirez un giocatore che si sta definendo ma è sotto gli occhi di tutti che il Bologna con questo ragazzo avrà di che sorridere orgogliosa.
Uno dei quattro della garra Celeste che cercherà di trascinare i compagni nell’assalto alla Favorita, laddove dall’altra parte non c’è solo la fantasia sudamericana di Pastore, Pinilla, (forse) Hernandez, ma anche la sostanza slava di Bacinovic e le sorprese di un Ilicic che è senza dubbio il vero crack positivo (finora) della serie A. Delio Rossi opta per il 4-3-2-1 con Migliaccio e Nocerino a reggere il peso della tanta classe offensiva, e non è un caso che il Palermo, con due terzini (Cassani e Balzaretti) molto propositivi, due centrali (Bovo e Munoz) buoni marcatori ma soggetti a svarioni, e in generale una netta vocazione all’attacco di squadra, presti spesso il fianco agli avversari. Il tridente di Malesani è garanzia di rischio e spettacolo: si prevede un match con occasioni e ribaltamenti di fronte. Al Bologna chiediamo di fare la sua partita, con giro-palla, coraggio, personalità e nessuna paura di tentare la giocata, esattamente come si comporterà un Palermo alla caccia decisa dei tre punti. Siamo pronti per il colpo.
[Federico Frassinella – Fonte: www.zerocinquantuno.it]