Bologna-Napoli 0-3: Hamsik-Cavani-Dzemaili, gli azzurri mettono la sicuro la Champions

Il Bologna per rialzare la testa dopo il 6-0 rimediato contro la Lazio, il Napoli per mettere al sicuro la qualificazione diretta alla prossima Champions League. Pioli deve inventarsi la difesa e propone l’inedita coppia di centrali Carvalho-Sorensen, preferendo Christodoulopoulos a Gabbiadini sulla linea dei trequartisti. Mazzarri sostituisce Campagnaro con Rolando e affianca Insigne a Cavani in avanti. Il popolo del Dall’Ara come al solito ruggisce, dimostrando un cuore immenso. Si parte.

Nel primo quarto d’ora si gioca più a calci che a calcio, soprattutto per la grande foga agonistica del Bologna, in cerca di riscatto dopo la figuraccia romana, ma anche a causa della consueta rudezza negli interventi di alcuni calciatori partenopei. È una fase di assestamento per i rossoblù, che sembrano in palla ma continuano a lasciare qualche buco di troppo nella zona centrale del campo, esattamente come accaduto tre giorni fa. Così il Napoli sfiora la rete prima al 19’ con un tiro-cross di Cavani dalla sinistra su cui Insigne non arriva di un soffio, poi al 21’ con lo stesso Cavani che conclude a lato di piatto destro da posizione favorevolissima.

I minuti passano, i ritmi salgono, i ragazzi di Pioli correggono le lacune palesate fino a quel momento e battono un colpo al 23’, quando il bel sinistro a giro di Diamanti viene neutralizzato in bello stile da De Sanctis. Al 28’ ancora Alino lascia partire uno splendido cross teso sul quale si gettano Gilardino e Kone, senza però che nessuno dei due trovi l’impatto vincente con il pallone. Il trittico di giocate del numero 23 si conclude al 33’ con una punizione debole ma comunque velenosa che il portiere azzurro trattiene con qualche difficoltà. Al 36’ ci prova poi da lontano anche Lazaros ma il suo tiro è davvero troppo fiacco.

Si arriva nel recupero e l’occasionissima capita sulla testa di Gilardino, che gira a rete un preciso traversone di Christodoulopoulos sfiorando di un niente il palo alla destra di De Sanctis. Reti bianche all’intervallo, ma il Bologna c’è e si fa preferire su un avversario comunque più forte.

A inizio ripresa il Napoli prova subito a scuotersi e a mettere pressione sui padroni di casa. L’equilibrio che regnava fino a quel momento viene rotto dalla grande giocata di un campione, precisamente Hamsik, che dopo otto minuti controlla alla perfezione il suggerimento di Dzemaili e fulmina Stojanovic con un sinistro potente e preciso. La reazione immediata dei felsinei è tutta in un paio di conclusioni imprecise di Taider.

Un’ulteriore mazzata arriva al 17’, quando Insigne lancia in profondità Cavani che viene probabilmente toccato da Stojanovic in uscita e frana a terra: per l’arbitro Massa è rigore. Lo stesso bomber uruguagio trasforma dal dischetto per il 2-0. Cinque minuti più tardi il capocannoniere della Serie A crea nuovamente scompiglio in area con una percussione di pura potenza, il pallone finisce sui piedi di Dzemaili che lo scaraventa in porta da sottomisura e taglia definitivamente le già fragili gambe dei rossoblù. La reazione immediata dei felsinei stavolta si limita a una colossale papera di Stojanovic che favorirebbe il 4-0 di Maggio, se solo l’azione non venisse annullata per un fuorigioco millimetrico di quest’ultimo. Qualche luce in avvio ci aveva illuso ma adesso è notte fonda.

Il match si trascina stanco verso la sua conclusione, un po’ come i tifosi del Bologna verso la fine della stagione. L’ennesima stagione monotona, a conferma che i 51 punti ottenuti in quella passata sono stati solo un’esaltante eccezione. Passi avanti rispetto all’ultima funesta apparizione, ma sembra comunque fuori luogo parlare di passi avanti quando si perde 3-0 in casa, seppur contro un Napoli in grande forma. Se non altro stasera il telo da mare e le infradito sono stati lasciati nell’armadietto, e la dignità non è stata smarrita. Siamo salvi, adesso lo dice anche la matematica. E noi diciamo grazie a Benatia.

Una sola richiesta ora: pur con molti squalificati, pur con poche motivazioni, si onori il campionato fino in fondo e si eviti di incorrere in ulteriore figuracce che umilierebbero maglia e tifoseria. Anzi, a pensarci bene non è una richiesta, è una pretesa. Ed è giusto che sia così.

[Simone Minghinelli – Fonte: www.zerocinquantuno.it]

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