Bologna: parabola discendente per Curci?

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logo-bolognaCresce nel settore giovanile della Roma, il futuro sembra assicurato. Gianluca Curci promette bene fin da principio, il suo sogno è chiaramente quello di esordire nella squadra della sua città e per la quale fa il tifo. Nel 2003-04 a soli 18 anni è il terzo portiere dei capitolini, davanti sé ha Pelizzoli e Zotti. L’anno seguente l’esordio in giallorosso in Roma-Parma, si laurea anche campione d’Italia con la formazione primavera di Alberto De Rossi, padre del centrocampista Daniele. A confermarne le doti è anche la Nazionale Under 21 dove disputa due Europei tra il 2005 e il 2007. Le qualità ci sono e se ne accorge anche Donadoni, allora CT della Nazionale maggiore. Gianluca viene convocato in occasione di Ungheria-Italia 3-1 e in altre circostanze ma senza mai esordire.

Dopo un paio di annate viene ceduto in compartecipazione al Siena nel 2008. A 23 anni la sua prima stagione da titolare, ed è lì che il portierone si mette in mostra con un gran campionato che gli vale un altro anno in terra toscana e i fari del calciomercato puntati addosso. Da lì però il declino. Una retrocessione con i toscani, poi il passaggio alla Sampdoria dove commette tanti errori e precipita ancora una volta in serie B, “marchiato” come uno degli artefici del dramma sportivo blucerchiato.

Torna a Roma ma il fardello da portare è pesante, a 26 anni è totalmente da rigenerare, soprattutto a livello mentale. Tre sole presenze, tanta panchina e tribuna come terzo portiere. Ci vorrebbe un miracolo perchè qualcuno lo “rispolveri” e gli dia una chance. Succede. Il DG Zanzi lo aveva apprezzato a Siena nel momento migliore, crede in lui, trovata l’occasione lo porta a Bologna dove la sfortuna però lo perseguita. Dopo mesi di problemi muscolari, l’esordio in maglia rossoblu, ma in due occasioni su due si stira per un’esultanza ad un gol dei compagni. Cose mai viste..

Quando rientra manca poco al termine del campionato e qualche buona partita la fa, salvo incappare ancora una volta in un contrattempo muscolare su un rinvio. L’esperienza al Bologna per Gianluca è chiusa, impossibile anche solo pensare si possa scommettere nuovamente su lui. Eppure Guaraldi e Zanzi ci ricascano, un nuovo prestito con diritto di riscatto, un ingaggio alto e tanti mugugni della tifoseria che non può credere all’errore commesso, ancora…

Se però lo scorso anno qualche buona prova Curci l’aveva fornita, questa volta non è così. Tanti gli errori e nei basilari: respinte a mano morta e non con i pugni, mai un intervento miracoloso che porta qualche punto, e anzi, diversi quelli persi per strada a causa sua. Stupisce vederlo inveire contro i compagni quando non sono in grado di porre rimedio ad una sua papera.

L’indimenticato Fulvio Bernardini asseriva: “Datemi un buon portiere e una buona punta, al resto penso io”. In società non hanno fatto tesoro delle parole del Fuffo (ci mettiamo anche Gilardino). Curci a Bologna è ormai improponibile, anche in società sanno che il dado è tratto. Tornerà in giallorosso, forse solo a fine anno, forse prima, ma la parabola discendente intrapresa è di quelle che tagliano le gambe. Difficilmente negli anni a venire vi sarà un posto da titolare per lui, non in Serie A, tra i cadetti, forse. Un po’ come fu per Pelizzoli, al quale faceva da terzo. In bocca al lupo Gianluca, ne hai bisogno.

[Mario Sacchi – Fonte: www.zerocinquantuno.it]