La Roma surclassa il Bologna al Dall’Ara e si impone per 2-0 nel recupero della prima giornata di campionato. Pioli lascia inizialmente in panchina Mudingayi a piazza Perez davanti alla difesa con Casarini e Kone ai suoi lati. Luis Enrique opta ancora una volta per Taddei terzino sinistro e davanti si affida al trio Totti-Lamela-Osvaldo. La prima occasione del match è per i capitolini al 5’: Totti viene servito in area di tacco da Simplicio ma la sua botta a colpo sicuro è centrale e trova i guantoni di Gillet. Al 10’ ci prova da fuori proprio Simplicio con palla che termina a lato, mentre al 12’ Diamanti tenta l’eurogol con un sinistro in corsa da quasi trenta metri che si spegna alto sulla traversa. Col passare dei minuti il nervosismo fra i giocatori in campo cresce e il risultato è una partita continuamente spezzettata dai fischi dell’arbitro De Marco (quasi tutti in favore degli ospiti).
Ospiti che ne approfittano quindi per prendere in mano le redini dell’incontro e per portarsi in vantaggio al 17’ con Taddei, che riceve palla sul secondo palo su azione da calcio d’angolo e con un sinistro volante trafigge un Gillet tutt’altro che impeccabile nella circostanza. Nonostante la temperatura polare il Bologna si scioglie come neve al sole e la squadra di Luis Enrique può tranquillamente gestire la situazione grazie a un perfetto possesso palla in stile Barcellona. Al 25’ Casarini prova a rompere la monotonia rossoblù con un sinistro dai sedici metri che non inquadra però lo specchio della porta. Dall’altra parte invece sono sempre pericoli seri per Gillet che al 28’ viene ancora chiamato in causa da un violento destro di Simplicio. I felsinei, dopo le belle prove con Siena, Milan e Genoa, sono letteralmente irriconoscibili, specialmente in mezzo al campo. Al 40’ i rossoblù provano addirittura a farsi del male da soli con un retropassaggio suicida di Morleo (uno dei peggiori in campo assieme a un irritante Ramirez) per Gillet che innesca Osvaldo, il quale anticipa il portiere ma calcia incredibilmente fuori a porta ormai sguarnita. Il raddoppio è nell’aria e infatti un minuto dopo è proprio il grande ex Osvaldo a portare i giallorossi sul 2-0 con una sassata di destro dal limite dell’area su assist di un vivacissimo Lamela.
Il primo tempo si chiude così e nell’intervallo Pioli apporta alcune modifiche per provare ad arginare lo strapotere avversario: dentro Mudingayi e Gimenez al posto di Casarini e di un Ramirez agitato e inconcludente. Nella ripresa il copione della partita non cambia più di tanto ma se non altro il Bologna, almeno in avvio, appare leggermente più ordinato e determinato. La Roma di stasera però è quasi perfetta e al 7’ Totti va vicinissimo al 3-0 con una splendida punizione sulla quale è altrettanto splendida la risposta in tuffo di Gillet. Al 17’ è invece Osvaldo a sfiorare di un niente il palo alla sinistra del numero uno belga con una bella girata mancina a incrociare sempre su assist di Lamela. Al 21’ Totti ci prova di testa ma la sua conclusione esce di poco, mentre al 22’ si fa finalmente vivo il Bologna con il solito Diamanti che con un sinistro potentissimo da circa venti metri chiama Stekelenburg al miracolo. Un minuto dopo è il turno di Kone ma il suo destro a giro si spegne lentamente fra le braccia del portiere dell’Olanda. I ragazzi di Pioli nell’ultimo quarto d’ora provano il tutto per tutto, Diamanti si rende ancora pericoloso con un tiro a girare al 30’ mentre al 32’ ennesimo episodio da moviola chiaramente sfavorevole ai rossoblù: Rosi affossa nettamente in area Kone lanciato a rete, sarebbe rigore e cartellino rosso per il laterale romanista ma De Marco lascia incredibilmente correre.
Il cartellino rosso lo prende invece di lì a poco Portanova, reo di aver protestato troppo vivacemente con il direttore di gara. E poi c’è ancora gente che crede che la sudditanza psicologica verso le grandi squadre nel calcio non esista più. Poveri illusi. Antonsson rileva Kone e si piazza al centro della difesa ma nel finale c’è spazio solo per un fendente di Morleo dalla lunga distanza che trova ancora una volta pronto Stekelenburg alla deviazione in corner. La Roma, con pieno merito, espugna il Dall’Ara e si candida per un ruolo da protagonista nella seconda parte di campionato.
Se le idee tattiche e le strategie di Luis Enrique cominciano finalmente a trovare riscontri positivi sul campo, la stessa cosa non si può dire per quelle di Stefano Pioli. Il Bologna questa sera ha fatto registrare un incredibile passo indietro rispetto alle ultime uscite e alcune scelte dall’allenatore di Parma sono apparse quantomento discutibili, una su tutte quella di rinunciare dall’inizio a Mudingayi. Messaggio chiaro anche per il presidente Guaraldi: un giocatore così non si può e non si deve vendere, mai nella vita, o la squadra affonda.
Sarebbe invece meglio che la società si prodigasse, e alla svelta, per rinforzare la rosa, specialmente il reparto arretrato. Le prestazioni delle ultime settimane avevano forse illuso qualcuno che questa squadra fosse risorta e non andasse ritoccata più di tanto, ma non è affatto così. Alcune lacune sono tutt’ora evidentissime e se si vuole raggiungere la salvezza con meno affanno possibile almeno due o tre pedine allo scacchiere andranno aggiunte. Speriamo che la sosta e le feste portino consiglio. L’ultimo pensiero è per il designatore degli arbitri Stefano Braschi: Bologna non è una discarica dove mandare a marcire arbitri in evidente stato di decomposizione tecnica e soprattutto psicologica. Prima se ne accorge e meglio è perché in Serie B, semmai, vorremmo andarci per nostri demeriti e non per ‘spintoni’ esterni. Grazie e buon Natale.
[Simone Minghinelli – Fonte: www.zerocinquantuno.it]