Se oggi avessimo vinto avrei probabilmente parlato di tre punti verde speranza o di una Sampdoria che aveva visto i sorci verdi. Se avessimo perso avrei forse tentato di descrivere i volti verdi di rabbia dei tifosi. E invece, nella Giornata della Terra, mi ritrovo a metà del guado, a commentare il pareggio senza infamia e senza lode di un Bologna che ha saputo rendere lucente il verde della sua inedita divisa solo a intermittenza.
Negli occhi ho ancora l’immagine di Sorensen che si catapulta come se non ci fosse un domani per provare ad anticipare Maxi Lopez, arriva tardi e spalanca suo malgrado il corridoio nel quale Sansone si inserisce e trova lo spazio per trafiggere Curci, anche lui non del tutto esente da colpe. È il 14’ della ripresa ed è il gol che rimette in equilibrio un match non spettacolare ma tutto sommato piacevole, giocato a viso aperto da due squadre con la mente sgombra da ansie e preoccupazioni.
Meglio la Samp in avvio di gara, con la conclusione fiacca di Poli a tu per tu con Curci al 6’ e quella velenosa del già citato Sansone al 15’, smanacciata in corner dal portiere romano con un intervento di puro istinto. Poi la banda di Pioli reagisce grazie all’estro di Diamanti (apparso in forma smagliante dopo i dieci giorni di riposo forzato), all’astuzia di Gilardino, a qualche buona geometria di Krhin e al dinamismo di Kone e soprattutto Taider. È proprio il franco-algerino a recapitare al 23’ sulla testa del Gila il pallone che vale il gol numero 3000 del Bologna nella Serie A a girone unico. Gran sviolinata sotto la curva e goduria generale. Qualche istante prima era stato ancora il bomber di Biella a rendersi pericoloso con una splendida volèe di destro alzata sopra la traversa da Romero.
Di lì a poco Cherubin si fa male ed è costretto ad abbandonare il campo, stessa sorte che tocca al giovane puntero Icardi. Al loro posto entrano rispettivamente Sorensen e Maxi Lopez, guarda caso proprio i protagonisti dell’azione che fisserà il punteggio finale sull’1-1. Motta e Morleo intanto iniziano a spingere un po’ di più sull’acceleratore, Kone ci prova di testa al 36’ e di piede 43’ ma senza fortuna, i ragazzi chiudono in attacco e il pubblico gradisce.
La ripresa è all’incirca una fotocopia. I blucerchiati nei primi venti-venticinque minuti premono, guadagnano campo, segnano e mettono paura ai padroni di casa anche con i tentativi da lontano di Poli al 9’ e di Palombo al 70’, entrambi contenuti in bello stile dell’estremo difensore rossoblù. Mister Pioli corre ai ripari e passa alla difesa a tre, inserendo il redivivo Carvalho al posto di uno spento Gabbiadini. Diamanti e compagni escono ancora una volta alla distanza e nell’ultimo quarto d’ora cercano di vincere la partita, senza però trovare mai il guizzo decisivo. L’occasione migliore capita proprio sul sinistro di Alino al 41’, ma la sua punizione dal limite sfiora di pochissimo il palo alla sinistra di Romero.
Cronaca di un pareggio che serve a tutti e non serve a nessuno, perché con questo ennesimo punticino messo in cascina la salvezza è cosa certa, ma un successo avrebbe permesso almeno a una delle due squadre di avviarsi verso un finale di stagione un pelo più entusiasmante. Atalanta, Lazio, Napoli, Parma e Genoa sul cammino del Bologna nelle ultime cinque giornate: tra avversari di prestigio, derby e qualche ex più o meno gradito da ritrovare ci sarà da divertirsi. E allora forza, proviamoci.
[Simone Minghinelli – Fonte: www.zerocinquantuno.it]
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