Un Bologna ordinato e tenace esce dal San Paolo con un punto in tasca e con tante, tantissime certezze in più. A Napoli finisce 1-1 ed è solo un contestato rigore a negare il bottino pieno ai ragazzi di Stefano Pioli. I padroni di casa si presentano con il classico 3-4-2-1 con l’unica eccezione di Pandev al posto del lungodegente Lavezzi. Fra le fila rossoblù non figurano lo squalificato Portanova e gli infortunati Diamanti e Loria, mentre Ramirez, in ritardo di condizione, parte dalla panchina. Spazio dunque ad Antonsson e Cherubin in difesa, a Taider nel mezzo e ad Acquafresca in avanti al fianco di Di Vaio.
La gara parte su ritmi elevati e con molta aggressività, soprattutto a centrocampo. La prima occasione da rete capita sui piedi di Hamsik al 10’ ma Gillet è strepitoso a distendersi sulla conclusione del fantasista slovacco e a respingerla. Al 15’ il Bologna passa: Pulzetti salta due avversari sulla destra e appoggia in area un pallone velenoso sul quale si avventa Acquafresca che controlla e fredda De Sanctis. Il Napoli prova subito a reagire ma non riesce a portare nessun vero pericolo alla porta di Gillet. Anzi, la squadra di Mazzarri per buona parte del primo tempo appare veramente in confusione. La mossa di Pioli di inserire Taider per infastidire Inler e Gargano in fase di impostazione funziona alle perfezione e la difesa a tre, ‘inaugurata’ la settimana precedente contro il Catania, continua a dimostrarsi solida. Solo al 43’ i partenopei si affacciano concretamente in avanti con un bel sinistro a giro di Pandev che sfiora di poco il sette e si spegne sul fondo.
Si va quindi negli spogliatoi con il Bologna meritatamente in vantaggio. Nella ripresa la prima palla-gol capita ancora sui piedi di Pandev che al 10’ non riesce a spingere il pallone nel sacco dopo una mischia furibonda in area piccola. La partita prosegue con il medesimo copione: Napoli che prova a fare la partita alla disperata ricerca del pareggio e Bologna che si difende senza sbavature e prova a pungere in contropiede. Al 21’ Di Vaio scatta in posizione regolare e da posizione defilata preferisce servire nel mezzo Acquafresca anziché calciare in porta. Maggio però intuisce tutto e con un tempestivo intervento evita lo 0-2. Al 25’ l’episodio che consente al Napoli di riacciuffare i felsinei: fallo di mano di Perez al limite dell’area. L’arbitro Brighi all’inizio sembra orientato per il calcio di punizione ma successivamente, dopo essersi consultato con il guardalinee, opta per il penalty. Così un minuto dopo Cavani si presenta dal dischetto e fa 1-1.
Al 27’ nel Bologna entra Ramirez e da quel momento i rossoblù, per nulla scossi dal gol incassato, provano con grande coraggio a riportarsi avanti. A pochi minuti dalla fine è proprio il Niño a servire una palla col contagiri in area per Di Vaio che però si incarta proprio sul più bello e permette a Zuniga di recuperare. Al 47’ ancora capitan Di Vaio ha la grande chance di regalare il successo ai rossoblù ma il suo destro al volante su cross di Morleo viene bloccato da un attentissimo De Sanctis. Finisce quindi 1-1 ma per il Bologna questo pareggio vale tanto quanto una vittoria. Ha vinto Pioli, che si è dimostrato ancora una volta tecnico saggio e preparato (sempre meglio la difesa a tre, splendida l’intuizione di Taider), e hanno vinto i giocatori, che lo hanno seguito alla lettera e si sono sacrificati dando il massimo e anche di più (soprattutto quelli che finora, per vari motivi, non si erano ancora messi pienamente in luce, come lo stesso Taider, Cherubin, Antonsson e Acquafresca). Abbiamo un po’ tutti timore a dirlo ad alta voce, forse perché siamo abituati a soffrire ogni campionato quasi fino alla fine, ma il Bologna di quest’anno è una buona squadra, e la classifica avrebbe potuto essere di gran lunga migliore se Pioli si fosse insediato a Casteldebole fin dallo scorso giugno. Oggi mancavano due pedine fondamentali come Diamanti e Portanova e nessuno se n’è accorto. Ramirez era in panchina ma chi ha giocato al suo posto non ha affatto demeritato.
Ancora dobbiamo vedere (anzi, rivedere) all’opera Rubin e in settimana si aggregherà al gruppo anche il danesino Sørensen, acquistato dalla Juventus. E poi chissà, forse arriverà anche il fantomatico ‘Mister X’ di cui tanto si è parlato negli ultimi giorni. Sì, forse arriverà, e forse sarà anche un giocatore di alto livello, ma siamo sicuri che il Bologna attuale, con questo cuore e con questa personalità, possa anche farne a meno. Fra una settimana al Dall’Ara, all’ora delle tagliatelle (12,30), arriverà il Parma di Donadoni. Tre punti sarebbero fondamentali non solo per staccarsi ulteriormente dalla zona calda della classifica, ma anche per provare a raggiungere squadre come Fiorentina e Palermo che forse tanto migliori di noi, in questa stagione, non sono. Avanti Bologna, avanti così!
[Simone Minghinelli – Fonte: www.zerocinquantuno.it]