Impossibile pensarlo anche solo un mese fa, ma qualche segnale, seppur sottile, c’era stato.
Raggiunta quota 40 il Bologna si è seduto, si è sentito salvo, a partire dalla società che da allora ha iniziato a programmare il futuro senza più pensare al presente che vedeva ancora otto giornate da giocare. I tifosi bolognesi hanno già vissuto una situazione simile nel 2005 con Mazzone, quando solo ad aprile i rossoblu erano addirittura settimi in classifica, poi il tracollo, figlio di tante sconfitte consecutive fino ad arrivare allo spareggio con il Parma che poi sancì la serie B.
Ci sono differenze però tra quella stagione e questa: allora il Bologna si trovò ad affrontare un calendario molto difficile, mentre oggi, Milan a parte, spazio per ottenere quei due-tre punti c’è, considerando anche che all’ultima giornata vi sarà un Bari retrocesso al Dall’Ara. Tre punti che il Bologna avrebbe già se non fosse per colpa di quella penalizzazione arrivata dall’era Porcedda. Un dato di fatto inconfutabile però c’è, cambiare allenatore ora con la trasferta di Milano alle porte potrebbe essere un errore esporrebbe il nuovo tecnico a sconfitta quasi certa, se proprio si dovrà fare è bene attendere l’incontro interno con il Parma.
[Redazione Zero Cinquantuno – Fonte: www.zerocinquantuno.it]
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