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Bologna, W. Fuochi: “Al di là del risultato si valuterà il rendimento della squadra contro un avversario della stessa fascia”

Settimana importante. A Sassuolo basterà un pari per salvare la pelle di Pioli? Credo di sì, anche se, al di là del risultato, andranno fatte valutazioni sul modo in cui verrà, ossia sul rendimento della squadra di fronte a una rivale di analoga fascia. Al Bologna hanno pochissima voglia di cambiar manico, e non solo perchè costerebbe un eldorado (salvo dimissioni, e quando circoleranno come ipotesi vorrà dire che Pioli sarà già bruciato). La stabilità è un valore, nelle battaglie di fondo classifica. L’augurio è che ci cavi i piedi Pioli, poi, se proprio non succede, si procederà.

Nonostante sia stata data fiducia al tecnico, il Bologna ha già valutato una eventuale disponibilità di Edy Reja. Non so per quali canali, ma so che il calcio è pieno di amici degli amici che fanno i sondaggi per conto di. Talvolta li fanno anche per conto proprio, poi portano l’affare sul tavolo di chi deve chiuderlo (e magari riconosce anche qualcosa). Normali prassi. Se sai che il tuo allenatore traballa, fai un giro per capire chi potrebbe rilevarlo (e a quale cifra). Ripeto: al Bologna possono anche essersi disamorati di Pioli, ma se ce la fa lui, sono tutti soddisfatti.

L’ambiente non pare molto sereno. Il rapporto allenatore-giocatori è saldo o qualcosa scricchiola? La sostituzione di Bianchi a sei minuti dall’intervallo, contro il Verona, è stata un episodio forte, e s’era visto da subito: non a caso, il giocatore ha poi avuto occasione di un chiarimento che possiamo supporre non troppo quieto. Se questa vicenda sia stata un detonatore di situazione disagiate, lo dirà il tempo. Detto subito, ripetuto qui: Pioli sbagliò, in quel contesto disastrato, a isolare un solo capro espiatorio. Di solito sono episodi che, se l’interessato non ha la lebbra, accendono una reazione solidale di gruppo, facendo tirare una crepa fra tecnico e squadra. Non ho il mental coach, ma batto questo marciapiede da abbastanza anni ed ho avuto parecchi colloqui sul tema, con diversi tecnici, in passati vicini e lontani. Aggiungo che mi pare inverosimile, per chi si dota di un mental coach, arrivare a scelte del genere. Ma sono pareri. Ognuno arriva all’obiettivo per le sue strade e a Pioi va spedito un in bocca al lupo, di averla azzeccata giusta. Dopodichè, si può ancora discutere di tutto, spero e credo.

Giusti gli allenamenti a porte chiuse e il silenzio stampa? Non rappresentano un pugile suonato all’angolo? Sugli allenamenti a porte chiuse non ho nulla in contrario, e pure qui dopo scambi di vedute molto franchi con allenatori vicini e lontani. A parte non farsi spiare dal “nemico”, mi dicono tutti che, se in squadra c’è tensione ed emerge qualche scontro durante il lavoro, è meglio che non si sappia fuori. Normali episodi che appartengono alle dinamiche di qualsiasi posto di lavoro si possono allargare a creare danni pesanti. Il silenzio stampa mi pare invece una faccenda medievale (per quel che dicono, poi…). E, quando qualcuno lo rompe (vedi Moscardelli con non so quale radio, credo romana), invocare punizioni esemplari per il reo mi pare ancora più medievale. Personalmente, le virgolette dei nostri eroi sui giornali mi mancano pochissimo e non vedo crisi di astinenza fra i lettori. Le conferenze stampa d’oggidì sono rassegne dell’ovvio più sconfortante. Colloqui veri, per non dire interviste, se ne fanno ormai pochissimi. Chi ha buoni rapporti, si accontenta spesso dei fuori onda. Ma il patto è non stamparli. E dunque il pubblico viene a saperne poca.

Cosa cambieresti nella formazione che affronterà il Sassuolo? Forse sarà data una possibilità a Acquafresca a discapito di Bianchi. Se Acquafresca sta lavorando meglio di Bianchi è giusto che abbia una chance. Qualsiasi gerarchia, in questo momento, è rivedibile. Decida Pioli, lui li vede tutti i giorni.

In settimana ZO ha intervistato Giuseppe Gazzoni Frascara. Gazzoni ha affermato che fosse ancora nel mondo del calcio, il DS lo avrebbe fatto lui come presidente. Errore sull’errore o soluzione giusta? Mah, Gazzoni nominò perfino un presidente, Cipollini, in sua vece. Ora ci manda a dire che non è il caso di fidarsi troppo. Mi sa che non ha buoni ricordi del mondo del calcio. I Ds servono, sennò non si capirebbe perchè i club impieghino tanti soldi per stipendiarli. Poi, devono lavorare per il club, va da sè, e non per l’imperatore o per il papa. Ma non c’è azienda in cui il padrone non debba sapere che i dipendenti pedalano e sgobbano per la ditta e non per altri.

[Mario Sacchi – Fonte: www.zerocinquantuno.it]

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