Il Bologna ha steccato anche a Cagliari e ora sono due le sconfitte consecutive e ben 5 quelle totali su 8 partite. Un po’ di preoccupazione ora è normale inizi a subentrare. Cosa non va? Tante cose, ovvio. A Cagliari, per me, soprattutto il centrocampo, insufficiente sia a contenere che a proporre, con forti sospetti che diversi uomini fossero pure fuori posto (Diamanti, soprattutto). E la difesa, che non aveva lasciato molto al Cagliari, ha gravemente peccato sul gol. La respinta debole di Antonsson sui piedi di Nainggolan somigliava più a un assist che a un rinvio. Peccato per lo svedese, altro non aveva sbagliato. Chiudo con l’attacco. Poche palle a Gilardino (che si metta il cuore in pace: non era gol, o meglio non c’è alcuna documentata certezza che fosse gol), però anche qui un sospetto: Gabbiadini, nella sua mezz’ora, è stato molto più abile a procurarsene.
Soprattutto in trasferta i rossoblù non riescono a segnare e perdono sempre di misura 1 a 0. Modulo o atteggiamento sbagliato? L’uno e altro, anche se mi ha colpito soprattutto l’atteggiamento. Fino al gol dei sardi, pareva che il nulla di fatto andasse (troppo) bene a tutti. Dopo, qualcosa s’è visto. E perchè non provarci prima? Perchè il Cagliari, va pur detto, era di una modestia ben più aggredibile di quanto ci abbia tentato il Bologna.
Questa squadra oltre ad essere bruttina e senz’anima è anche sfortunata. Col Milan meritava almeno un pari ma ha perso, con il Siena i tre punti, mentre a Cagliari c’è stato il gol fantasma di Gilardino. Insomma, non gira nulla per il verso giusto. Anche la rimonta di Roma, però, esce una volta su dieci. Non chiamerei in ballo la sfortuna. Gli alibi non servono a nessuno, in momenti come questi è bene guardare in faccia la realtà, sentirsi da terzultimo posto, perchè si è terzultimi, e tirarsene fuori con le proprie forze. Resto convinto che tre squadre peggiori del Bologna alla fine si troveranno, però bisogna cercare i punti anche laddove paiono impossibili.
La difesa ieri non ha demeritato, praticamente Agliardi ha subito un solo tiro in porta che ha dato poi la rete vittoria ai padroni di casa. Il problema più grande pare essere il centrocampo con un Guarente fuori forma e un Pazienza non ai suoi livelli. Sei d’accordo? Sì, un centrocampo davvero povero di tutto. Senza stare a rivangare le cessioni eccellenti, giocare senza Perez qualcosa conta, anche se si sa da un pezzo che il Ruso, tra infortuni, cartellini gialli, squalifiche e fiato da tirare, tutte le partite non le fa mai.
Come giudichi la prova di Gabbiadini? Una bella mezz’ora, molto promettente. Non credo che Gabbiadini debba restare fuori dall’attuale Bologna, avendo una qualità che pochi dei suoi compagni hanno. Certo, va ridisegnato l’assetto. Si può giocare a due punte più Diamanti? Per me sì. Forza Pioli, tocca a lui. Ci provi.
Ora tre partite difficili, almeno sulla carta, con Inter, Juventus e Udinese. Se il Bologna non dovesse fare punti, pensi che Pioli potrebbe rischiare qualcosa o la sua posizione non sarebbe messa in discussione? La posizione del tecnico è sempre in discussione, per definizione. Personalmente, sono sempre restio a cambiare, soprattutto uno che, appena pochi mesi fa, ha dimostrato di sapere dove metter le mani. Ma sappiamo tutti che sono i risultati a decidere queste faccende, non i nostri buoni propositi. Ecco, Pioli se la giocherà su qualcosa di nuovo da proporre, in campo, che oggi purtroppo non si vede. C’è un assetto più efficace da trovare per la squadra. La stagione scorsa ci riuscì, in questa sta ancora provando. Proprio Gabbiadini potrebbe essere la prossima, decisiva scommessa.
[Mario Sacchi – Fonte: www.zerocinquantuno.it]