Bologna, W. Fuochi: “Salvezza non a rischio”

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Il Bologna è reduce da tre sconfitte consecutive e i fattori concomitanti di questo black-out sembrano essere tre: un calo fisico, la mancanza di stimoli dopo una stagione vissuta al top e gli ultimi cambi ai vertici. C’è un aspetto che, secondo te, influisce più negativamente degli altri? No, non li metterei in fila. Sono fattori che interagiscono, anche se forse il calo fisico può venire prima. Guardo altrove e vedo squadre che obiettivi ne avrebbero ancora, ma senza gambe non arrivano proprio sulla palla. Qui anche le motivazioni sono ormai molto blande, perchè nessuno, nella percezione collettiva, fa nemmeno balenare che sia a rischio la salvezza. La confusione societaria, infine, aggiunge ansie, ma su quella credo di aver visto chiaro da subito. Il vertice era sovraffollato anche quando si vinceva tutte le domeniche. Tale resta, solo che le sconfitte acuiscono i contrasti e, quando qualcuno si sporge a dire la sua, crea ammaccature e ferite molto più di quando si è tutti felici e contenti. Toccherà abituarsi, se la compagine societaria rimane questa.

Alla luce degli ultimi risultati, quanto può essere tornata in discussione la salvezza?
Neanch’io credo sia a rischio la salvezza, anche se un paio di punti aggiunti subito chiuderebbero il cerchio una volta per tutte. So che ti tifosi tengono molto alla partita col Cesena, ma per realpolitik potrebbe bastare anche un pareggio (non sgradito, suppongo, ai dirimpettai). Poi, tutti si ripetono che all’ultimo c’è pur sempre il Bari. Io preferirei non pensare a come si arriverebbe al match col Bari perdendo altre quattro partite di fila.

Da una parte ci sono tecnico e ds che giustamente chiedono certezza sul futuro, dall’altro la nuova società che, altrettanto legittimamente, per ora può mettere sul tavolo il fatto di essere in sella da appena dieci giorni, chiedendo quindi il tempo necessario per fare le proprie valutazioni. Quanti spiragli vedi per trattenere sia Malesani che Longo per la prossima stagione? Malesani mi sembra già fuori. Lui non muore dalla voglia di restare, la società non muore dalla voglia di tenerlo, queste cose i diretti interessati le capiscono per primi e si regolano di conseguenza. Anche con Longo, se l’intenzione è tenerlo, si può procedere in fretta. Ma non so se sia la tesi prevalente. E torno all’argomento di prima. Se c’è da metterne d’accordo venti, e si fa dibattito anche quando si deve comprare la cancelleria, temo tempi duri. Faccio io una domanda per la quale confesso di non aver, oggi, risposta. Chi decide, in seno al Bologna Football Club, chi farà l’allenatore e chi il direttore sportivo? Guaraldi? Setti? Consorte? Altri? Io non lo so.

La nuova società si è presentata ufficialmente la scorsa settimana, non nascondendo una situazione tutt’altro che ricca dal punto di vista economico. Si può già ipotizzare un mercato estivo “di minima”, cedendo qualche big per riuscire poi a fare acquisti, o il respiro potrà arrivare ad essere almeno un po’ più ampio? Prima cederanno, poi compreranno, ma questo lo sappiamo da un po’. La partita è già un’altra. Vendere bene, comprare bene.

Sabato arriva un Cesena che, al pari di Brescia e Chievo, ha “fame” di salvezza. La “fame” per il Bologna sarà rappresentata dal derby in sè, dalla voglia di rimettersi in marcia e da un pubblico che tiene a questa partita in modo particolare. E’ lecito aspettarsi un match in cui, come nelle ultime gare, saranno i primi minuti quelli decisivi?
Mi aspetto una partita di iniziale studio, fra due squadre che vorranno capire, dell’altra, quanto vorrà spingere a fondo. Sono già parecchie partite che, per le squadre in lotta sul fondo, i minuti decisivi sono gli ultimi. Pure troppo, a non voler credere che siano tutti emozionanti colpi di scena.

[Redazione Zero CinquantunoFonte: www.zerocinquantuno.it]