E’ stato uno dei leader indiscussi, storici, uno dei volti più rappresentativi, carismatici e trascinanti della tifoseria organizzata blucerchiata.
Ci stiamo ovviamente riferendo a Claudio Bosotin, che Sampdorianews.net ha avuto il piacere di contattare in esclusiva per analizzare passato, presente e futuro della nostra amata Sampdoria.
Se la settimana precedente lo spareggio contro il Brescia è stata caratterizzata dalle nostre interviste esclusive ad Ivano Bonetti, Fabio Bazzani, Domenico Arnuzzo e Spillo Altobelli, Sampdorianews.net farà nuovamente gli straordinari per vivere al meglio la lotta alla salvezza anche passando per la stracittadina. Ecco quanto ha dichiarato Claudio Bosotin ai nostri microfoni:
“Le recenti vicissitudini della nostra Sampdoria mi hanno fatto ringiovanire, portandomi indietro di un po’ di anni quando lottavamo spesso per salvarci. E’ triste doversi giocare qualcosa di così delicato, importante fino all’ultimo secondo. A mio parere la Sampdoria va ricostruita, servono persone che la amino e innanzitutto siano Sampdoriane. I tifosi si meritano attenzione, è vero la famiglia Garrone ci ha salvato, ma anche la Croce Rossa salva tante persone ma non lo ricorda ogni cinque minuti, occorre che i massimi dirigenti abbiano un dialogo con i tifosi, finora semplicemente meravigliosi, hanno realizzato delle coreografie incredibili come domenica con il Brescia, incitano e cantano fino all’ultimo minuto.
La società ha commesso tanti errori, in campo tra i pochi che si sono caricati la baracca sulle spalle ricordo Palombo, serve la vicinanza dei dirigenti nei confronti della squadra sennò si rischia che la gente venga mandata allo sbaraglio, se un caso come quello relativo alla partenza di un giocatore, seppure grande, come Cassano mette in crisi un’intera società, allora c’è davvero qualcosa che non va. La nostra maglia va amata, se il Signore ci darà poi una mano.. Comunque la squadra ha reagito contro il Brescia, alcuni giocatori in primis. Maccarone ha sbagliato un goal importante sotto porta, l’ho visto spento, sono convinto che ci salveremo, ci sta che loro (i genoani, ndr) vogliano mandarci in B, ma secondo me 4 punti bastano per raggiungere la salvezza. Se ci salviamo bisogna ricostruire la società e chiamare gente come Pari, Vialli, Mancini ecc, gente che ami la Sampdoria, che quando li chiami, parlino di Sampdoria e non di altre squadre, né di Genoa, né di altre.
I ritiri a cosa servono? Servono soltanto quelli estivi per preparare la stagione. È fondamentale creare un gruppo di persone che si vogliano bene, il segreto dello scudetto era che, al di là dei campioni, esistevano giocatori più normali che però diventavano più bravi di quello che fossero effettivamente perché erano ben legati tra loro, affrontavano insieme i problemi, dopo Di Carlo avrei visto bene un Sampdoriano, come per esempio Nicolini. Marotta teneva tutto in piedi, era il massimo, poi vedi la Juve, i miracoli non si possono fare, i tifosi juventini sono diversi dai nostri, non aspettano, si vuole vincere subito. Serve gente competente di calcio tra i dirigenti, Garrone va ringraziato per sempre, ma bisogna anche divertirci insieme.
Un giorno vorrei che la sua famiglia guardasse la bandiera della Sampdoria e ambisse ad attaccarci sopra qualche nuovo trofeo, come ricordo della propria gestione, senza essere invece ricordato per chi ci ha salvato e sta rischiando di portarci dove eravamo. I Garrone sono una grande famiglia, davvero seria, ma i tifosi blucerchiati non si meritano certe cose, come la vendita di Pazzini a gennaio senza giustificazioni. Non bisogna mai dimenticare che i tifosi fanno tanti sacrifici, come a Bari, sono sempre presenti, portano la loro fede in giro per il mondo, spesso sobbarcandosi 17-18 ore di pullman. Ti dicevo prima, non chiedo investimenti, ma Sampdoriani nello staff dirigenziale.
Ero presente a Verona contro il Chievo, provo sempre una grande emozione, una grossa adrenalina nel vedere la Sampdoria dal vivo. Al Bentegodi abbiamo conquistato un punto che ci ha fatto comodo, ma non dovevamo poi perdere tutti quei scontri diretti in casa. Ci credo ancora, possiamo salvarci, domenica nel derby saremo 11 contro 11, anche loro non sono dei fenomeni, il campionato è andato diversamente rispetto alle attese estive, hanno avuto la fortuna di avere un Presidente competente di calcio, capace di ricambiare la squadra nel mercato di gennaio. Palombo e un paio di altri giocatori stanno tenendo su la baracca, ho visto una reazione importante, nel derby faremo la nostra partita, mi attendo almeno un punto domenica e tre con il Palermo, poi ci sarà la Roma. Vendette per l’anno scorso? Si erano condannati da soli prendendo due goal in pochi minuti…”.
[Diego Anelli – Fonte: www.sampdorianews.net]