Avrebbe dovuto essere la partita giusta per ritrovare continuità dopo i 4 punti ottenuti tra Crotone e Brescia, invece, a causa della completa assenza di gioco e di un pizzico di sfortuna, la Sampdoria cede in casa contro un Vicenza ordinato, organizzato, ma sicuramente un avversario non imbattibile, ma guidato da un tecnico capace ed esperto della categoria come Gigi Cagni.
Atzori propone il consueto 4-4-2, con Da Costa al posto di Romero e i rientri di Semioli, Foggia e Palombo a centrocampo, Pozzi in avanti. Sull’altro fronte Cagni si affida al tandem offensivo composto da Abbruscato e Paolucci, spazio anche per gli ex blucerchiati Bastrini e Mustacchio. L’inizio blucerchiato sembra convincente: alto ritmo, pressing a tutto campo, gioco sugli esterni, difesa attenta. Il primo tentativo offensivo porta la firma di Palombo, con una conclusione da fuori, la sfera fa la barba al palo.
Il pressing doriano causa problemi alla retroguardia vicentina spesso costretta a sbagliare i rinvii, o perdere palla in fase d’impostazione; prima Castellini, su buona copertura di palla da parte di Pozzi, trova Bertani, la cui girata viene chiusa in corner da Martinelli, poi su un perfetto traversone teso di Obiang dall’out sinistro, Semioli viene anticipato sul più bello da Giani. Al 19’ nuova occasione da goal per la Samp sull’ennesima palla recuperata; stavolta è Bastrini a compiere la frittata, prova ad approfittarne Palombo, ma la sua conclusione da fuori non trova lo specchio della porta.
A questo punto cominciamo a calare, il ritmo si abbassa notevolmente e la fortuna non ci dà sicuramente una mano; al minuto 21 Semioli getta la spugna, dentro Padalino. Qualche occasione da rete riusciamo comunque a crearla, solitamente grazie a qualche guizzo di Foggia, come al 24’, quando su un suo traversone dalla destra, Pozzi colpisce di testa, Frison si rifugia in corner con un colpo di reni.
Con il passare dei minuti cresce il Vicenza che prende fiducia nei propri mezzi e guadagna metri in campo; su un corner Martinelli fa le prove generali del goal non trovando lo specchio della porta dopo aver anticipato di testa l’intera retroguardia doriana, poi Paolucci, servito da Soligo, calcia a lato in diagonale. Giochiamo quasi di rimessa fino all’intervallo; Bertani va vicino al goal grazie ad un rimpallo con Giani dopo un’imbeccata di Foggia, poi al 33’ Padalino trova una prateria davanti a sé e si invola verso Frison, ma spreca tutto con un passaggio a Frison quando erano ben tre i compagni smarcati nel cuore dell’area.
La dose giornaliera di sfortuna non è ancora terminata: dopo Semioli va k.o. anche Bertani, al suo posto dentro Piovaccari al minuto 39 e proprio l’ex capocannoniere ad avere una buona occasione tra i piedi, ma, servito in profondità da Obiang, viene anticipato da Frison in uscita. Nel break qualcosa sembra essere cambiato, la Samp riparte forte e va vicinissima al vantaggio con Pozzi, il quale, in spaccata, non riesce a gonfiare la rete su bel traversone di Rispoli dalla destra.
Al 53’ il Vicenza passa in vantaggio; in contropiede Paolucci conquista un corner, sul quale Martinelli è ancora smarcato e di testa insacca trovando la base interna del montante e poi la rete. 3’ più tardi si potrebbe già pareggiare, ma Piovaccari, a campo aperto, calcia addosso a Frison ignorando lo smarcato Pozzi. Non abbiamo più nulla da perdere, al 68’ Atzori si gioca la carta Maccarone per Padalino. Da questo momento in poi, seppure in maniera confusionaria e disorganizzata, creiamo un paio di clamorose occasioni da goal, ma la mira imprecisa e i miracoli di Frison impediscono alla Samp di tornare in partita; Pozzi in ritardo sul servizio di Maccarone, poi il n°1 ospite compie un prodigioso intervento per dire di no ad un’acrobazia dell’ex empolese nel cuore dell’area, ma non è finita qua.
Al 74’ Piovaccari è lesto ad approfittare di un rimpallo favorevole ai danni di Soligo, si ritrova a tu per tu con Frison, ma incredibilmente calcia sull’esterno della rete. Allo scoccare del 90’ ci prova anche Palombo su punizione, è un gran calcio piazzato, il n°1 vicentino toglie la sfera dal set. La palla non ne vuole sapere di entrare, potremmo giocare all’infinito, nel recupero c’è tempo anche per la traversa colpita da Maccarone con un colpo di testa sul primo palo nello svolgimento dell’ennesimo corner.
Al triplice fischio finale domina il disappunto civile di Marassi dopo un’altra giornata d’incitamento dalle gradinate. Si perde ulteriormente terreno dai quartieri alti e per Atzori saranno gli ultimi minuti sulla panchina blucerchiata, ma non è l’unico colpevole di un torneo finora deludente e di un 2011 catastrofico.
[Diego Anelli – Fonte: www.sampdorianews.net]