Era il 3 aprile, a Napoli la Lazio perse l’occasione di lanciarsi nelle zone altissime di classifica e fare un passo decisivo verso la Champions. Fu una partita rocambolesca, a Cristian Brocchi venne annullato, sul punteggio di 2-2, un gol regolarissimo. Banti e il suo assistente non videro che la palla calciata dal centrocampista laziale aveva nettamente superato la linea di porta. Il Napoli vinse nel finale, anche grazie ad un rigore dubbio concesso per fallo di Biava su Cavani. Sono passati sette mesi e mezzo, la Lazio è una squadra diversa. Klose e Cisse hanno portato carisma, esperienza e gol. In mezzo al campo c’è sempre Brocchi, l’insostituibile di Reja. Il centrocampista è intervenuto, oggi, in conferenza stampa a Formello. “La prima cosa che mi viene in mente è il gol, ma la cosa più amara è il ricordo del risultato perché sarebbe stata una vittoria importante, che poteva far sì che noi giocassimo quest’anno una competizione prestigiosa come la Champions e quindi è un doppio brutto ricordo“. Una reminescenza amara, una partita che risultò decisiva in negativo. Con quei tre punti la Lazio avrebbe ambito, addirittura, al terzo posto.
“Fu la partita chiave, perché con quella vittoria il Napoli ha preso punti e posizioni importanti. Se noi avessimo vinto, invece, il Napoli sarebbe stato in lotta con noi e altre squadre fino alla fine“. Nonostante evidenti sviste arbitrali a danno della Lazio, quella fu una partita in cui i biancocelesti pagarono delle ingenuità: due gol subiti in due minuti e disattenzioni difensive fecero infuriare Reja. Quella di oggi, però, è una Lazio diversa. “Anche l’anno scorso avevamo una buona dose di convinzione, ce l’abbiamo dall’arrivo di Reja perché con lui abbiamo fatto tantissimi punti. Quest’anno c’è una presa di coscienza maggiore, abbiamo giocatori importanti e questo può far sì che in alcuni momenti topici della partita si possano gestire al meglio le situazioni”. Nella giornata di ieri, Edinson Cavani, ha affibbiato alla Lazio l’etichetta di favorita per il match di sabato. Brocchi, però rimane cauto, è esperto sa a che tipo di gioco sta giocando l’uruguaiano. “A lui fa comodo dire così. Non è una questione di essere o meno favoriti, ma di come si affronta la partita. Troveremo uno stadio infuocato. Sappiamo quanto loro riescono a dare il meglio nelle partite di prestigio e in notturna. Sarà una partita importante e bella da giocare, ma non so se siamo favoriti noi o loro“.
IL PRIMO POSTO E LA VOGLIA DI RIMANERCI– In questi giorni di astinenza da campionato, si è tornato a parlare di mercato. Sono tanti i nomi che si sono fatti anche in relazione agli infortuni che hanno falcidiato la rosa biancoceleste. Brocchi non chiude le porte ad eventuali innesti. “Abbiamo avuto problemi relativi agli infortuni. Manca Mauri che per noi è fondamentale e lo abbiamo visto lo scorso anno, ha lasciato un buco enorme e si sono fatti male Matuzalem e Gonzalez che hanno saltato qualche partita. Io credo che per affrontare più competizioni e per raggiungere risultati belli ci sia bisogno di tanti giocatori“. In molti sostengono che alla Lazio manca ancora l’apporto di Cisse. Sicuramente il francese non sta rendendo, a livello realizzativo, come tutti si aspettavano. Brocchi, però, fa un discorso generale. “C’è sempre la possibilità di migliorarsi, nelle analisi di goni partite abbiamo trovato errori che poi abbiamo cercato di migliorare. A livello di singoli tutti possiamo fare di più e aumentare gli stimoli anche grazie ad una posizione di classifica importante. Per quanto riguarda Djibril, può migliorare ma solo dal punto di vista del gol.
Ma sta facendo un grande lavoro per la squadra, incute timore alle difese avversarie e mette soggezione a chi se lo ritrova di fronte“. Ancelotti, pochi giorni fa, ha dato merito a Brocchi e si è pentito per non aver dato il giusto spazio al mediano negli anni milanisti. Cristian, però, non porta rancore. Anzi. “Con lui ho sempre avuto un buon rapporto. Non ho mai fatto polemiche anche quando meritavo di più. Ci sono stati solo due anni al Milan in cui ero in difficoltà perché trovavo davvero poco spazio, ma davanti a me c’erano tre giocatori più importanti“. Nella Roma biancoceleste comincia a circolare, se pur sottovoce, la parola “Scudetto”. Certo è che se la Lazio dovesse raccogliere un buon bottino dalle gare contro Napoli e Juve, allora si potrebbe davvero cominciare a sognare in grande. “Stare in testa aumenta la voglia di rimanerci, quando affronti una partita hai la voglia di vincere per rimanere lì. Sono due partite belle, aperte a tutto ed è bello giocarle con questa classifica. Se dovessimo vincere queste partite aumenterebbero i nostri pensieri e la nostra voglia di rimanere in alto. Questa squadra ha sempre centrato i risultati con grande umiltà“.
L’anno scorso, non solo, a Napoli le decisioni arbitrali risultarono determinanti. Brocchi, però, predica calma e non se la sente di attaccare la classe arbitrale. “In campo c’è molta adrenalina e quindi mi capita a volte di scontrarmi con decisioni arbitrali. Ma guardando gli arbitri italiani e il loro spessore non penso che possano incidere sul campionato, anche guardando a quello che c’è in giro in Europa. Sono umani come noi, come noi sbagliamo un gol loro possono sbagliare una decisione. Possiamo solo sperare che sbaglino il meno possibile e se dovessero farlo speriamo che lo facciano a favore nostro“. Nonostante un campionato di alto profilo, nessuno, l’anno scorso sembrava dare troppo peso alla Lazio. Quest’anno la musica sembra cambiata e Brocchi ha la spiegazione. “Anche l’anno scorso giocavamo per traguardi importanti, è solo una continuazione del lavoro iniziato qualche anno fa. Certo che adesso vedere nomi importanti come Klose all’interno della Lazio, ha fatto sì che tutti si accorgessero di noi, anche l’anno scorso abbiamo fatto molto bene ma quest’anno ci sono questi profili di giocatori che portano più attenzione“.
ALLA LAZIO ANCORA UN ANNO– A chi si chiede quanto possa reggere a livelli così alti, Cristian Brocchi risponde in maniera schietta e sincera. “Tutto parte dalla testa, dalla tua voglia di metterti in discussione, certo che poi il fisico ti deve sorreggere. Io sto molto bene a livello fisico e mentale. Io vorrei giocare un’altra stagione, ma devo continuare a stare bene. Perché non voglio fare presenza, ma dare sempre il meglio“. Il rinnovo con la Lazio è praticamente fatto. I biancocelesti potranno, quindi, usufruire della grinta e dell’esperienza di Brocchi ancora per un anno. “C’è stato un incontro con il Presidente, c’è stata una stretta di mano e anche se non c’è stata la firma ma non credo ci saranno problemi.
Io del Presidente mi fido e quindi lo do per fatto“. Dirigente a Roma o a Milano. Allenatore o chissà. Brocchi ha qualche idea su come s’impegnerà una volta attaccati gli scarpini al chiodo. “Il mio fine carriere è qualcosa che deciderò nel momento in cui la mia testa deciderà di smettere. A volte penso che m piacerebbe stare con i ragazzini perché i giovani oggi sono come quelli di prima, io quando sono cresciuto del Milan avevo un modello di comportamento da seguire che purtroppo i giovani di oggi non hanno più. Sarebbe una bella sfida per me e sarebbe una cosa che mi piacerebbe fare. A livello dirigenziale non saprei perché non è detto che siccome sei stato un calciatore, allora sei in grado fare il dirigente. Uno si deve mettere lì e pensare bene se si sente in grado di fare qualcosa“.
La partita si sabato potrebbe anche essere condizionata dagli impegni che molti giocatori hanno sostenuto in settimana con le Nazionali. Brocchi, però, confida nei compagni. “Quando hai giocatori che tornano dalla Nazionali è un po’ un’incognita. Ma quando sei una squadra amalgamata, bastano due allenamenti fatti bene per preparare una partita contro un avversario che si conosce. Speriamo di poter giocare con tutti i nostri effettivi migliori e Dias è uno di questi. Comunque i sostituti hanno fatto vedere di poter far bene“. La posizione di interno in un centrocampo a tre sta regalando soddisfazioni a Brocchi che in questa posizione sta vivendo una seconda giovinezza. “La posizione che ho nel 4-3-1-2 , ho ricoperta spesso nella mia carriera. In quel ruolo ho la possibilità di giocare in avanti, arrivare a sostegno delle punte e creare la superiorità numerica. Con questo modulo posso andare e attaccare é più divertente e a livello mentale è meno stancante perché è più facile correre in aventi che indietro“.
[Marco Valerio Bava – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]
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